Vincenzo, è sempre emozionante seguire le vostre imprese sia pure a distanza, come ti sei avvicinato a Retake?

“Retake ed io siamo in relazione dal 2016, io sono un amico storico di Fabrizio Milone dai tempi dell’Università e poi ci siamo ritrovati come colleghi. Quando Fabrizio ha dato vita a Retake Bari, come è ovvio che facesse ha cooptato parenti amici e colleghi ed io ero tra questi, non è stato facile sfuggirgli, mi ha chiamato tante volte! Io oltre che Ingegnere ho anche grande passione per la musica, ho fatto tante volte il deejay e Fabrizio mi ha messo dentro proprio così, chiamandomi a fare festa insieme ad un comico a Torre Quetta che è la spiaggia urbana di Bari, era il suo primo evento Retake”

festa e gioiosità come in molti dei suoi eventi

“direi in tutti, siamo entrambi convinti che gli eventi Retake siano composti da una parte buona ed una cattiva. La cattiva è quella che ci costringe a mettere le mani nella m…a, è la parte che di volta in volta vogliamo sanare e poi, dopo aver faticato, deve esserci la parte bella, quella in cui si balla e si ride, quando si finisce devono prevalere le risate, le chiacchierate e i buoni incontri. Un buon Retake non può prescindere dal fare festa!”

e quando è nata Retake Mola di Bari?

“con Retake è così, quando inizi non finisci mai! I primi due anni, dal 2016 al 2018, ho preso parte alle iniziative di Retake Bari, poi Fabrizio mi ha lavorato ai fianchi e mi ha strappato la promessa di creare un nostro gruppo”

quanto distano Bari e Mola?

“Mola si trova a 30 km a Sud di Bari, siamo una cittadina di 25.000 abitanti che fa Comune a sé, facciamo parte della comunità metropolitana di Bari. All’estate del 2018, esattamente al 9 agosto di quell’anno, risale il nostro primo evento: Fabrizio ed io lo abbiamo preparato con attenzione, abbiamo creato una locandina con una bella grafica accattivante, una foto ed un titolo allusivo ed umoristico in dialetto perché l’iniziativa non passasse inosservata, eppure eravamo spaventatissimi, temevamo che potesse essere un fiasco e che si sarebbero presentati in pochissimi, “forse stiamo esagerando” ci dicevamo.. e invece hanno aderito tantissime persone! Eravamo sul Lungomare, ci siamo messi a pulire i cascioni che sono delle grosse pietrone a protezione del flusso del mare, ci si annidano rifiuti di ogni genere: la gente ha iniziato a pulire all’impazzata, abbiamo tirato fuori di tutto, c’erano anche tanti bambini, abbiamo prodotto un numero enorme di sacchi. Già da quell’evento di testing si sono avvicinati tanti ragazzi, a Mola non c’era nessuna associazione che si occupasse di Beni comuni, rappresentavamo una novità. Il nostro entusiasmo era tanto, abbiamo deciso di calendarizzare un evento al mese.”

verso cosa vi siete focalizzati?

“va fatta una piccola premessa: da noi le Amministrazioni non spiccano per competenza nella gestione dei Beni comuni, lo abbiamo ben presto capito quando abbiamo iniziato a prenderci cura di due parchi, quello di Via Montale prima e subito dopo quello degli Ulivi, entrambi sono abbandonati. Prima di intervenire sul Parco di Via Montale abbiamo fatto una ricerca e abbiamo scoperto che il Comune aveva fatto un Patto con un’associazione in difesa degli animali perché gestisse l’area cani creando anche un day hospital per gli animali, ma in realtà le infrastrutture del parco non lo hanno reso possibile: al parco mancavano tutte le utenze, lo stesso container con i bagni non aveva uno scarico, mancavano le fogne, c’era sì un impianto di irrigazione, ma senza un attacco da cui far fuoriuscire l’acqua, un vero disastro”

come sono i vostri rapporti con l’Amministrazione?

“da noi le campagne elettorali durano cinque anni ed è un mercatino di promesse, poi allo stato dei fatti non si viene ascoltati, anche su aspetti cruciali, ci sembra si ergano dei veri e propri muri di gomma.. Per esempio abbiamo più volte suggerito al Comune di dotarsi di un agronomo, da noi non esiste un Servizio Giardini per cui il Verde viene trascurato, la conclusione è che le piante vengono capitozzate piuttosto che potate due volte l’anno, e sì che io ho lottato tanto, invano. Constatare questo ed altri aspetti è frustrante.  Va detto che mancano anche i fondi per fare bene, per cui tra non spiccata competenza, disattenzione e budget ridotti la battaglia è dura.. Comunque non ci siamo arresi, abbiamo dato vita a due eventi in quei parchi con Legambiente ed altre associazioni e richiesto al Sindaco di fare i lavori di adeguamento. Siamo poi tornati in successivi eventi di pulizia. Legambiente è stata tra i nostri primi partner, era già presente sul territorio, io conosco personalmente il responsabile, ci è sembrato corretto tenerne conto e contribuire a dare propulsione alle loro azioni e poi l’unione fa la forza”

in una collettività contenuta come la vostra risulta complesso tenere una equidistanza tra cittadini e rappresentanti politici?

“è certamente sfidante, ma possibile. Non lo è stato per tutti tra noi e per questa ragione ho fatto in modo che alcuni volontari della prima ora si allontanassero nel tempo, io su questo tengo il punto e non mi interessa di penalizzare il gruppo numericamente, l’apartitismo è una condizione statutaria di Retake. Questa fermezza è necessaria perché nei piccoli centri come il nostro si è portati a credere che se si collabora con una amministrazione è perché si sia schierati in suo favore ed invece il nostro approccio deve essere neutrale ed avere come suo unico obiettivo la presa in cura dei Beni comuni”

ricordo un vostro eventone mare terra, che cosa avete ripulito esattamente?

“credo tu stia parlando della pulizia straordinaria che abbiamo fatto al porto, era il 18 novembre 2018. Io avevo rapporti stretti con alcuni pescatori e mi sono reso conto che, loro malgrado, la loro attività può diventare nociva per l’ambiente perché sono costretti per logiche dettate dalla piazza del pesce che in Italia richiede le sole confezioni monouso, a gettare molte scatole di polistirolo in mare”

fu un evento pazzesco, ricordo che ce lo avete fatto seguire anche in video

“avevamo una telecamera fissa sui sacchi – ne abbiamo prodotti 60 di solo polistirolo – che via via venivano buttati sui mezzi dell’immondizia. In quell’occasione abbiamo pungolato il Comune che si è assunto l’onere della pulizia dei fondali. Tutto è nato da una foto che ha fatto scandalo e che faceva vedere un angolo del porto coperto da polistirolo e scatole di plastica, non potevamo rimanere con le mani in mano, in quella occasione anche i pescatori hanno lavorato con noi”

sento la voce di una bambina

“è Giorgia, mia figlia, pensa che è nata il 28 settembre 2018, tre giorni prima del nostro primo evento.. Io ho fatto quel Retake come previsto e poi sono andato a prendere lei e mia moglie in clinica e me le sono riportate a casa”

ci hai raccontato del vostro quarto portentoso evento, come prosegue la storia?!

“di eventi ne abbiamo fatti tanti, ti racconterò solo di alcuni e quello di Natale 2018 merita!

Abbiamo organizzato una bellissima raccolta di giocattoli usati in accordo con un’associazione di Molfetta (n.d.r. a 70 km da Mola) che si faceva carico della loro distribuzione verso famiglie disagiate. Abbiamo chiesto il supporto a diversi negozianti ed io ho utilizzato la mia macchina rossa per la distribuzione, è una iniziativa che ci ha riempiti di soddisfazione. Passato l’inverno siamo ritornati ad occuparci del lungomare e dei cascioni, purtroppo frequente ricettacolo di rifiuti. A tre giorni dall’evento è accaduto un fatto micidiale: dei ragazzini, tra gli otto e i dieci anni, hanno imbrattato con una bomboletta la pavimentazione dell’anfiteatro di fronte al nostro Castello angioino, scritte demenziali, alcune delle quali anche volgari, una vergogna. Il Sindaco ci ha contattato e ci ha chiesto aiuto, “ho bisogno di una mano”, ci ha detto. Ci siamo subito attivati cambiando parzialmente la tabella di marcia dell’evento. La location è rimasta la stessa, quella del lungomare e si è aggiunto il nostro intervento sulla pavimentazione. La bellezza ulteriore di quell’evento è che ha partecipato una scuola di  Capoeira, io sono un esperto di Arti marziali e mi è sembrato che quell’insieme di lotta, acrobazie, canti e musica (n.d.r.: espressione che origina dal periodo schiavista, nel pieno della colonizzazione portoghese in Brasile, dove questa pratica era vietata) ben si adattasse a quello che stavamo facendo. In più ha portato il colore e la gioiosità che mai devono mancare ai Retake”

un’idea bellissima! Avete dato prova di grande reattività e flessibilità nel rispondere ad una circostanza non preventivata, questo è quello che Retake fa, trovare come meglio rispondere alle esigenze del territorio

“mi è venuto in mente, per associazione mentale, un altro evento singolare che è accaduto nel maggio 2020, eravamo sconvolti: un ragazzo tra noi ha rinvenuto una bottiglia che conteneva dei messaggi al suo interno. Ne abbiamo tirato fuori un post romantico, “la bottiglia restituita dal mare” e i giornali ci hanno ricamato su. Abbiamo deciso di aprire la bottiglia che in realtà conteneva delle preghiere e abbiamo lanciato un appello in fb dicendo di contattarci se qualcuno si fosse riconosciuto. Ed è quello che è successo! La notizia è circolata velocemente, ne ha parlato Radio Deejay e siamo stati contattati dalla trasmissione I fatti vostri che ha dedicato una diretta proprio a Mola dove è stata intervistata la tipa che aveva buttato la bottiglia”

questa storia parla dell’attenzione che i retaker riservano al territorio, il nostro occhio è sempre vigile

“è vero eppure non siamo capiti..questo è lo scotto che paghiamo. Confesso che all’inizio avevamo la speranza di essere seguiti dall’Amministrazione, ma non è andata e non sta andando esattamente così. Voglio raccontarti dell’ultimo evento, quello del 5 giugno 2021: sono stato ispirato da un’iniziativa spagnola legata all’Estrella, una birra della Galizia. Quello sponsor invitava gli avventori delle spiagge a riempire un bicchiere di plastica vuoto con le cicche raccolte sulla sabbia e, alla consegna del bicchiere colmo di mozziconi, veniva loro offerto un bicchiere pieno di birra. Ho voluto replicare a Mola: ho preso contatto con alcuni esercizi di ristorazione sul lungomare, il Bar Adriatico con i suoi gelati, la Buvette Portecchia e le sue granite, l’Hambugheria gourmet, la Pizzeria Gambero rozzo, il Ruthless Grill&Beer, e ho chiesto ad ognuno di loro di metterci a disposizione un tot di birre, panini, pizze, granite e gelati da mettere in palio per chi tra i volontari avesse raccolto più cicche: un successone! Le persone che hanno aderito si sono sentite gratificate e gli esercizi hanno avuto un ottimo ritorno commerciale, il loro è stato un buon investimento. Quel giorno sono stati raccolti 10.000 mozziconi, grande risultato! Rilanceremo l’iniziativa il 22 aprile in occasione della Giornata Mondiale della Terra. Si tratta di un’impostazione a costo zero per noi – le pinze raccogli cicche ce le abbiamo già, ci è stato possibile acquistarle grazie alle donazioni di privati – le persone aderiranno nuovamente con prevedibile entusiasmo e i commercianti ne sono felicissimi. E adesso voglio darti un’anticipazione, una notizia che ancora non ho condiviso e che secondo me potrebbe essere di interesse per Retake Scuole, su scala nazionale..”

uno scoop?!

“direi di sì.. hai presente quando alla scuola elementare ci facevano crescere le lenticchie nell’ovatta? Sono stato colpito dalla pubblicazione di Pietro Santamaria, un ricercatore di Mola molto importante, tra i venti agronomi di maggiore spicco in Italia. L’oggetto del suo studio è sui microgreens, leggilo come i micro ortaggi. Quando si mettono a crescere dei semi in una vaschetta, anche senza terreno, germogliano e diventano commestibili in dieci giorni. Il loro potere organolettico è 200 volte superiore rispetto alla verdura in generale. Ed è un concentrato di sapore! Ho scoperto che a Mola esiste un’azienda che commercia i microgreens, quello che a me interessa è farli germogliare da parte dei bambini. Questo prodotto, che è il top della freschezza e del gusto, deve essere da loro accudito, osservato, seguito nella sua crescita e alla fine degustato. Sto pensando di proporre l’iniziativa sia a livello di scuole Elementari e Medie che alle Superiori. Nella scuola dell’obbligo i bambini impareranno i valori della cura e dell’impegno, alle Superiori si potrà osservare il fenomeno da un punto di vista matematico statistico: quanti semi dovrò coltivare per un piatto di 100 gr di microgreen? Etc. Mi sembra che questa possa essere una contro proposta alla formula dell’orto urbano che ci chiedono di realizzare e che è invece di difficile gestione, anzi direi proprio ingestibile, troppo impegno assiduo. Con le scuole abbiamo contatti perché abbiamo curato diversi Retake, una volta una di noi, che è una ricercatrice, ha portato a scuola un robot educato a fare la differenziata!”

grande la varietà di approcci di cui siete capaci

“ah, perché ancora non ti ho detto di come decliniamo Retake proprio qui a Mola.. per noi significa anche la salvaguardia del fratino”

di cosa?!

“il fratino è un uccello presente in Italia in solo 700 coppie, dieci si trovano a Mola. Io quando è iniziata questa avventura mi sono voluto fare una cultura come birdwatcher: mi sono comprato un action cam e mi sono fatto istruire da un’associazione di Bari per imparare ad affinare i miei avvistamenti. Un giorno la Navita, la società privata delle pulizie di Mola, ha trovato 3 uova sulla spiaggia e subito il Sindaco mi chiama per chiedere aiuto. Ho fatto un giro di telefonate contattando la Lipu, il WWF e un’altra associazione locale, la LitorALI e abbiamo scoperto che si trattava di uova di fratino. Io mi sono innamorato di questo uccello e sono entrato nell’ordine di idee di organizzare misure in sua difesa. Abbiamo quindi iniziato a segnalare a nostra volta quando troviamo delle uova, pretendiamo che la pulizia delle spiagge venga fatta a febbraio, un periodo che non coincide con la loro cova, monitoriamo che la pulizia non venga fatta prima che ci si sia accertati che non ci siano le loro uova. Abbiamo fatto mettere dei cartelli che sottolineino come il cane senza guinzaglio non vada d’accordo con il fratino, questo uccello si mimetizza e fa le uova sulla sabbia. Di fatto il problema si potrebbe risolvere semplicemente facendo rispettare la legge perché i cani non devono essere lasciati liberi sulle spiagge! Ci siamo resi conto che il Comune ha interesse a preservare il fratino perché rappresenta uno degli indicatori per l’ottenimento della bandiera blu, un riconoscimento a tutto vantaggio di una località balneare, indica il livello di pulizia del mare. In questo caso i nostri obiettivi coincidono”

Vincenzo, mi prometti una prossima intervista da qui ad un anno? Sono certa avrai ancora fantastiche avventure da raccontare, grazie!