Simone, sei stato intensamente presente per cinque anni dentro Retake, che cosa ti ha spinto, allora appena quindicenne, a prendere contatti con l’associazione?

Seguivo da tempo Retake sui social leggendo post ed articoli e agli inizi del 2016 è stato un post di Carlo Palombo a determinarmi a prendere parte al mio primo evento, mi colpì tantissimo per la chiarezza del messaggio: non si doveva lasciare la metro San Paolo nelle vergognose condizioni nelle quali si trovava, era arrivato il momento di dissociarsi da quei cittadini che si chiamano fuori adducendo scuse come “non mi compete” “ i problemi so artri” “già pago le tasse”,  non potevo resistere ad una call to action così immediata e motivante

Quel giorno non avevo un granchè da fare ed ero molto incuriosito, io lo sono spesso a dire il vero, fa parte del mio carattere. Presi il trenino (abitavo poco fuori Roma Nord) e due metro, una bella traversata, ero davvero determinato. Appena uscito dalla metro ho subito visto un mare di pettorine blu. Ne rimasi davvero colpito e notai subito come tutti fossero al lavoro, chi a dipingere una casetta Acea, chi a raccogliere rifiuti, chi a togliere manifesti dal travertino e anche io mi ritrovai tempestivamente con un pennello in mano, ero stato arruolato!

Di lì a poco, osservando, mi resi conto che quella marea era formata da persone disparate, di età e professioni diverse, tutte unite dall’amore per Roma. In brevissimo tempo mi sono sentito parte di quella Comunità di volontari appassionati. Dopo 4/5 ore me ne andai a casa molto soddisfatto ritrovando in me un rinnovato orgoglio di cittadino, con la percezione di  primissimi accenni di amicizia con alcune delle persone con le quali ero stato in contatto. Quel senso di soddisfazione è ulteriormente cresciuto quando, tornato a casa, vidi il risultato dei prima e dopo di quello che avevamo fatto, fu per me sconvolgente! Quella fu la mia prima immersione nel mare blu, un ricordo indimenticabile”

ti sei fatto subito coinvolgere dopo questo battesimo così appassionato?

“nel corso di quell’anno ho fatto molti Retake, avrei voluto prendere parte al gruppo di Prima Porta a me più vicino, ma l’amministratore di allora era praticamente in uscita e allora ho preso contatti con Valeria Danesi che amministrava Retakeroma Giustiniana. Valeria fu gentilissima con me, tra noi è nata una bella amicizia, ci sentiamo di tanto in tanto ancora adesso. Ricordo il mio primo Retake con lei, era il 13 aprile del 2016. In breve tempo mi ritrovai a cogestire quel gruppo, agivamo a La Giustiniana e dintorni. A maggio Valeria si chiamò fuori, si era candidata per le imminenti elezioni e la sua attività Retake non era più conciliabile con il suo impegno politico. Il 31 maggio 2016 ho compiuto 16 anni e mi ritrovavo ad essere amministratore di un gruppo a tutti gli effetti.”

ricordo che hai amministrato anche quello del Flaminio

“frequentavo il Liceo del Convitto nazionale e, per varie ragioni, ero legato a quella zona che è poi quella dove sono andato presto a vivere con la mia famiglia. Presi contatti con l’allora amministratrice Tabita Frollini e, insieme, abbiamo animato alcuni Retake che andarono molto bene”

agli inizi del 2017 sei diventato Socio di Retake Roma: per poter accettare la tua richiesta spontanea di adesione si dovette rivedere lo Statuto, non era contemplato che un minorenne potesse prendere parte all’Assemblea dei Soci! Rebecca Spitzmiller si spese in tuo favore, aveva ben visto in Te una determinazione speciale e quanto tu fossi in linea con i valori e gli obiettivi dell’Associazione

“io non ero naturalmente a conoscenza di questi retroscena, sta di fatto che mi ritrovai nella war room di Retake, avevo guadagnato una prospettiva diversa, ero in contatto con tutto un mondo che si muoveva dietro le quinte. Ma voglio aprire una parentesi su Rebecca, per me è come una madre, mi ha insegnato tantissimo, ho apprezzato molto il suo stile di vita nell’affrontare tutto con positività, gentilezza e propositività, da lei ho preso continua ispirazione. L’apprezzo davvero molto perché è capace di trasmettere amore agli altri e di fornire stimoli costanti”

sei stato la persona che ha avuto maggiori rapporti con Atac: come si è avviata questa collaborazione?

“chiamarla collaborazione è davvero improprio, quel rapporto fu a dir poco disastroso e ancora oggi non me ne capacito.. Ero già vicino alla tematica del trasporto urbano, ho fatto da blogger di Romaunderground e facevo parte di diversi comitati di pendolari, per quell’attività avevo già avuto diversi rapporti con Atac. Mai avrei pensato che i dirigenti Atac ai quali chiedevo autorizzazioni a procedere potessero fare orecchie da mercanti rispetto a persone che offrivano il loro tempo, le loro energie e i materiali per intervenire, il tutto a titolo gratuito! Io avevo ed ho tuttora un pallino fisso rispetto alla problematica del trasporto metropolitano, trovo davvero indecente lo stato delle nostre stazioni della metropolitana, penso che questo sia un vero dramma della nostra Città”

eppure sei riuscito a dar vita almeno ad una decina di eventi all’esterno delle stazioni metro

“vero, ma fu faticosissimo, Atac faceva da muro di cemento armato rivestito di gomma, non colse minimamente la nostra disponibilità, si deresponsabilizzò completamente, spesso mettendoci i bastoni tra le ruote”

in quello stesso anno, il 2017, ti sei offerto di seguire i rapporti con la Stampa

“all’epoca c’era Alessia Molli a doversene occupare, ma in realtà, per ragioni di lavoro, non riusciva a farlo e così decisi di prendere il toro per le corna, trovavo che quell’attività fosse clamorosamente carente, continuare a non prendersene cura voleva dire dissipare tutti gli sforzi da noi collettivamente profusi. In breve tempo iniziarono ad uscire diversi articoli su di noi, persino la BBC ci coinvolse, poi fu la volta di Presa diretta, io mi sono preso i miei spazi ed ero molto determinato a portare dei risultati. E così sono diventato il responsabile dei rapporti con la Stampa. Ero molto orgoglioso del mio lavoro, ricordo fu molto impegnativo a supporto del World Clean up del settembre 2019 ad Ostia, di fatto io ho ricoperto quel ruolo dal 2017 al 2020.”

nell’estate del 2020 il tuo impegno, che era stato davvero intenso, incominciò a scemare, avevi giustamente anche altre attività da seguire

“mi venne in mente di creare un’associazione politico culturale insieme al mio amico Federico Lobuono, persona che stimo molto, volevamo fosse ascoltata la voce delle fasce più giovanili, la chiamammo “La giovane Roma”

presto hai imbracciato un altro progetto di natura politica

“iniziavano ad attivarsi le prime iniziative pre elettorali, a settembre 2020 Federico ed io siamo stati i primi a proporre la nostra lista, volevamo farlo in proprio, io sono diventato il responsabile di quella campagna”

insomma ti sei avviato verso altre prospettive

“in realtà quella scelta mi è costata tanta amarezza ed una sorta di depressione, soffrivo nel non avere più contatti quotidiani con Retake, anche per il mio impegno successivo con Sky. Ho vissuto e tuttora vivo un grandissimo rammarico, non ne parlo con leggerezza..  sento di non essermi mai dimesso da Retake, ho sempre trasferito i suoi valori in ogni ambito nel quale ho agito, ho veicolato il mio amore per Roma in tutti i contesti lavorativi.”

in effetti sei stato pienamente coinvolto nella vita associativa

“mi sono anche interessato di quanto iniziava a muoversi in altre Città e ho preso parte a diversi Retake scuole. Quegli anni sono stati per me altamente formativi, ne ho tratto spunti di crescita per me determinanti, ho portato con me un tesoro inestimabile. Ricordo che dopo le riunioni Soci io tornavo a casa sempre carico di energia. C’è una frase di Simone Vellucci che mi è rimasta particolarmente impressa, diceva che dovevamo essere particolarmente orgogliosi perché ci trovavamo nella parte giusta della Storia, quella che si opponeva alla sponda deviata della Città. Ed io ero davvero orgoglioso della mia scelta di campo”

stiamo eludendo una tappa eclatante del tuo percorso..

“sì, mi è accaduto un qualcosa che mi ha lasciato a dir poco attonito!”

te ne racconto un retroscena: verso la fine del 2017, Rebecca fu contattata dal Quirinale che le chiese di indicare un giovane che si fosse particolarmente distinto dentro Retake. La richiesta la colse di sorpresa, c’era davvero pochissimo tempo per dare una risposta, appena una mezzora, fu io a preparare su due piedi una motivazione che sostanziasse la tua candidatura: per essere a pieno titolo Alfiere della Repubblica era necessario non aver compiuto i 18 anni e meritare quella onorificenza tra soli 29 giovani sulla rete nazionale! Rebecca ed io eravamo emozionatissime, convenimmo di non dirti niente fino a chè la cosa non fosse divenuta ufficiale

“il 23 febbraio 2018 ricevetti questo annuncio mentre mi trovavo in classe, all’ultima ora di Filosofia: iniziai ad essere bombardato di messaggini sul cellulare, fu mia madre, che è una giornalista, a comunicarmi la notizia in anteprima, la sorpresa era pienamente riuscita, io rimasi trasecolato!”

quando ti fu consegnato questo prestigioso riconoscimento?

“a marzo del 2018 Rebecca e Simone Vellucci mi accompagnarono al Quirinale per la consegna, quando fu letta la motivazione io tremavo per l’emozione, ero al cospetto del Presidente Mattarella! Fino a quel momento non conoscevo neanche l’esistenza di quel premio, per poter andare al Quirinale rinunciai a partire con la mia classe per un viaggio in Grecia, raggiunsi i miei compagni subito dopo. Ancora adesso nel ripensarci sento rinnovarsi quella sensazione di orgoglio di essere stato investito da un riconoscimento di tale livello che in realtà rappresentava tutta l’Associazione, è per me un onore. Sentivo che era stato premiato tutto l’impegno che avevo dedicato a Retake negli ultimi due anni della mia vita e quello di tutti. Ti confesso che ci ho messo un bel po’ di tempo a metabolizzare quello che è accaduto”

da responsabile dell’Ufficio Stampa sei diventato oggetto di interesse della Stampa!

“era inevitabile, eppure non ci ho fatto il callo, ricordo la mia grandissima emozione quando Rebecca ed io fummo coinvolti nella trasmissione “I nuovi eroi”, rappresentavamo le diverse generazioni che si muovono dentro Retake”

immagino che il tuo rammarico nell’esserti allontanato da Retake sia dovuto anche ai legami che hai stretto con molti volontari

“ho incontrato molte persone fantastiche, speciali. Noi siamo una rete sociale straordinaria. Io ho cercato di imparare da ogni singola persona. E mi sono anche molto divertito. Tra noi scorreva anche molta ilarità e leggerezza che sono aspetti che rimpiango tra altri, non è per niente facile trovarli nella quotidianità, questa complicità ilare è sicuramente quella che più mi manca. Comunque non posso dire di essermi del tutto allontanato da Retake, solo dalla sua vita ”amministrativa”, rimango un volontario nella quotidianità con le piccole azioni, partecipando, quando riesco, a qualche retake: l’ultimo è stato ad una scuola nel Municipio V a giugno scorso”

che cosa questo diffuso esercizio relazionale ti ha più insegnato?

“è stata una vera palestra, ho imparato a relazionarmi, molto. E ho portato con me molti dei valori che mi sono stati trasmessi”

un ricordo esilarante su tutti quelli che hai vissuto?!

“quando eravamo alla metro Policlinico ed un cittadino folle ci accusò ossessivamente di voler abbattere un palo della luce, era aggressivissimo, eppure ci fece davvero sganasciare!”

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