Simona, tu fai parte di un gruppo di volontari particolarmente volitivo a Torrenova

“io sono tra quei cittadini che nel memorabile 3 ottobre del 2018 ha detto BASTA al degrado”

che cosa vi ha spinto ad unirvi?

“eravamo un gruppo di genitori profondamente insoddisfatti e preoccupati per la sporcizia che circondava le scuole dei nostri figli, ritenevamo quello scenario intollerabile, pensavamo che il percorso di strada che i bambini dovevano calpestare fosse del tutto inadeguato, ingiusto nei loro riguardi e così senza perderci d’animo oltre abbiamo pensato alla soluzione più immediata e concreta, quella di unire le nostre forze. Ci siamo organizzati tra genitori di diversi plessi scolastici, tra i tanti che si lamentavano siamo rimasti in pochi, anche in quell’occasione abbiamo constatato il divario tra chi si lamenta e chi vuole fare per davvero, ma è stato comunque un bell’inizio. Ci siamo attivati come Cittadini volontari di Torrenova, ancora non avevamo contattato la realtà di Retake, comunque sin dall’inizio ci è sembrato ben chiaro che le prime azioni nelle quali dovessimo impegnarci fossero di pulizia, da noi l’abbandono era decennale”

i vostri interventi sono stati molto pesanti, duri, impegnativi

“ci siamo ritrovati a dover bonificare porzioni di territorio divenute vere e proprie discariche dove l’accumulo di rifiuti andava sdradicato da strati e strati di materiali anomali, considera che siamo arrivati a produrre dai duecento ai trecento sacchi ad evento, un’impresa che invece di scoraggiarci ci rafforzava nel nostro convincimento di stare sulla strada giusta perché dopo poche ore di lavoro si vedevano i risultati e perché varie persone si univano a noi a dare una mano. Poi io avevo una motivazione particolare ed era legata a mia figlia che una volta, quando aveva appena sette anni e ci trovavamo insieme in Centro, mi chiese a bruciapelo perché mai l’avessi fatta crescere a Torrenova.. Ho capito che i bambini rivendicano la Bellezza e ne hanno diritto. Mi sono allora detta che valeva davvero la pena di riportarla nel nostro quartiere che una sua potenziale bellezza ce l’ha, ha tanto verde, spazi collettivi che vanno restituiti alla Comunità e per i quali ci siamo tanto applicati”

in che modo avete portato dalla vostra altri cittadini?

“una volta esaurita la lunga e faticosa fase di bonifica ci siamo resi conto che dovevamo combattere per la riconquista degli spazi Verdi e che dovevamo farlo di concerto con le Istituzioni. E sotto questo profilo ci è risultato proficuo essere divenuti nel frattempo un gruppo Retake Roma, la nostra forza contrattuale è aumentata. E allora si è via via creata una sinergia tra il nostro apporto e quello dipartimentale, adesso la sto raccontando in maniera semplice, in realtà abbiamo dovuto attendere molto perché le Istituzioni si facessero carico della loro parte, ma quello che conta è che oggi ci sono persone che siedono nuovamente su panchine risistemate, che è tornata l’irrigazione a beneficio delle aiuole, che sono stati ripristinati dei giochi, che tutti stanno beneficiando di spazi una volta abbandonati. Oggi il Dipartimento Tutela Ambiente garantisce la manutenzione circa ogni mese e mezzo, questa è stata una grande conquista. Noi ci abbiamo messo molto del nostro lavoro concreto e altrettanto impegno nel tallonare le Istituzioni che ci hanno dato ascolto perché non ci siamo limitati a chiedere o a protestare, abbiamo sempre avuto un atteggiamento dialogante e non abbiamo lesinato il nostro impegno, era impossibile ignorarci”

come vi organizzate i vostri interventi?

Gianni Franzini ed io siamo un po’ i trascinatori del gruppo, in genere facciamo un sopralluogo insieme e poi stabiliamo data e luogo dell’evento. Da un po’ stiamo assistendo a contributi spontanei da parte dei cittadini, c’è chi porta un albero, chi una piantina fiorita, in molti vogliono fare la loro parte, siamo entrati in una fase di abbellimento, di cura del dettaglio, i primi anni questo non era possibile, avevamo i cumuli di rifiuti da eliminare. Siamo talmente spaventati all’idea che possano riformarsi che ci impegniamo in una costante supervisione per monitorare che questo non accada e per fortuna il grosso del nostro lavoro iniziale tiene. L’eliminazione dei rifiuti ha restituito un’altra aria, adesso non c’è più cattivo odore, per questa ragione le persone hanno ricominciato ad uscire, si respira aria più salubre e soprattutto si respira fiducia. Questo è il terreno giusto per dedicarsi ad attività di natura culturale, a Torrenova mancano anche queste, noi abbiamo iniziato promuovendo la Festa della Musica, in quell’occasione abbiamo anche ballato, è stato anche un gioioso festeggiamento al nostro impegno. Poi abbiamo creato una Free Library secondo gli standard europei, non è andata liscissima perché qualche libro è stato rubato e perché ci hanno fatto trovare dentro sassi intimidatori, ma non ci lasciamo scoraggiare, l’adesione dei volontari aumenta, abbiamo uno zoccolo dura di circa 15/20 persone, con una presenza così si possono fare grandi cose

state quindi percependo una trasformazione a livello sociale

“molto netta, diversi cittadini scendono in strada a pulire in maniera autonoma, il nostro comportamento è stato ed è di esempio, noi crediamo di avere in qualche misura incrinato il legame tra bruttezza e criminalità ed illegalità, laddove andiamo a pulire i luoghi di spaccio quei luoghi cambiano destinazione d’uso e ritornano alla comunità. Noi retaker facciamo proprio questo, portiamo bellezza, attiviamo il cambiamento e questo accade a vari livelli, tra i cittadini e verso le Istituzioni, le buone azioni portano buone azioni, per questo siamo entusiasti e ancora molto determinati”

venite da anni di durissimo lavoro, che cosa intravvedi per il futuro?

“io mi sento più carica che mai, sono orgogliosa di quanto abbiamo realizzato, quando faccio Retake non accuso stanchezza, anzi, mi sento adrenalinica e poi godo molto della compagnia dei miei amici di avventura, tra noi ci stanno molte risate, ci vogliamo un gran bene, abbiamo una forte condivisione degli stessi ideali, sono nate e vere e proprie amicizie. Io sono compiaciuta di quello che faccio, non agisco solo per me stessa, lo faccio per le persone, non provo alcuna vergogna nel pulire, penso che ognuno dovrebbe esercitare il proprio senso civico, io ho una sensibilità ecologica spiccata, mi sento retaker anche quando vado in montagna. Quindi continuerò perché sento molto l’esigenza di riscatto delle periferie. Per questo a volte mi unisco anche ai gruppi limitrofi del mio Municipio. Noi dobbiamo far sentire l’orgoglio dei nostri territori, io mi voglio ancor più applicare perché emerga la bellezza del mio, per esempio da noi c’è un Museo archeologico, un domani potrebbe diventare una tappa culturale da far conoscere anche agli esterni. Di recente ho seguito un corso di Cittadinanza attiva organizzato da Labsus, è stato utile, ho molto apprezzato che il Prof. Gregorio Arena abbia colto l’importanza di partire dal basso per attivare i cambiamenti, realizzare i progetti, fare le cose”

quali sono per te le caratteristiche di un retaker DOC?

“il voler e saper stare insieme, noi amiamo la nostra convivialità, per noi è nutrimento costante e adesso che il quartiere ha cambiato volto questa è possibile per tutti, la paura è passata, ci sono persone che oggi siedono su panchine per loro nuove, non ne avevamo mai goduto!

l’attenzione costante rivolta al quartiere e le segnalazioni che sempre bisogna inviare perché le Forze dell’Ordine o Ama vengano a nostro supporto

l’avere un occhio di riguardo agli spazi comuni, in fondo la strada è casa nostra, è di tutti.

A Torrenova oggi i viali, che sono un percorso obbligato, sono tornati del tutto accessibili e fruibili, questa è la rigenerazione urbana della quale tanto si parla, noi non l’abbiamo teorizzata, l’abbiamo agita”