
Nino, ad uno che, come Te, si sta avviando al traguardo dei suoi 700 Retake (!) viene più che mai la curiosità di chiedere come sia iniziata la tua avventura
“una domenica mattina mentre rientravo dalla spesa come mia abitudine ho preso l’ascensore e ho notato un adesivo dei trasportatori, mi sono talmente infastidito che di lì a poco sono sceso in strada con le mie figlie, che allora erano ancora delle ragazzine, e a mani letteralmente nude abbiamo ripulito tutto il mercato dagli adesivi, la sera ci siamo ritrovati con le unghie spezzate e le dita ingrossate..”
un vero e proprio raptus dettato da una grande insofferenza
“io sono fatto così, se qualcosa mi stranisce non ci giro troppo intorno, agisco.
Dopo quella volta ho scritto quello che avevo fatto sulla pagina del quartiere Prati e diversi altri hanno parzialmente disadesivizzato altri punti limitrofi. In quella occasione un cittadino mi suggerì di iscrivermi al gruppo Retakeroma Prati che io non conoscevo”
che cosa ti ha colpito di questa proposta?
“il principio di quanto sia giusto ed opportuno iniziare a pulire partendo da sotto casa propria, che poi è quello che ho fatto io: ogni domenica alle h 14 ho lavorato nel togliere le scritte vandaliche dai muri, ripulire i pali e la segnaletica, sistemare ogni dettaglio di Via di Santamaura dove io abito, con la stessa cura che metto a casa mia. Mi vergognavo un po’ ad agire da solo, temevo mi prendessero un po’ per lo scemo del villaggio per cui sono stato contento di indossare di lì a breve la pettorina Retake, con quella addosso cambiavano i termini della questione”
sei partito da casa tua e molto presto hai cominciato a rivolgere il tuo sguardo altrove
“io ho fatto questa semplice considerazione, abbiamo pochi mezzi, all’epoca, pensa, avevamo una sola idropulitrice per tutti i gruppi e in tutta Roma c’è bisogno di attrezzature e competenze, io volevo che crescessimo ed ero consapevole del bisogno di cura diffuso ovunque in Città”
per questo hai iniziato a muoverti?
“io nella mia vita sono stato imprenditore, so cosa vuol dire massimizzare tempi e mezzi, ho cominciato ad andare in rinforzo di chi aveva più bisogno”

ricordo come fosse oggi quella volta che ti chiamammo come gruppo RR Eur perché ci insegnassi ad usare la idropulitrice, in effetti non eravamo certi che tu accettassi, dovevi farti un bel po’ di strada, ma tu non ti sei fatto pregare! Credo fosse il 2015
“anche io ricordo bene quel giorno, mi presentai con Carlo Palombo e Sabrina Bittoni, come segno di riconoscenza, ci portò un piatto di amatriciana fumante che mangiammo per strada”
si era creata una bellissima complicità
“vero e fu in quella occasione che nacque il nome del gruppo al quale stavo pensando da tempo, quello che volevo unisse i retaker e i gruppi più agitati ed attivi. Il nome di Svalvolati glielo hai dato tu e la sera stessa io ho attivato il gruppo”
chi hai invitato nel tempo a farne parte?
“persone disponibili a fare, che avessero voglia di agire senza attendere necessariamente gli eventi ufficiali”
in questo risiede una parte del tuo spirito ribelle
“io spesso mordo il freno, non mi piace perdermi in chiacchiere. Poi con il tempo mi sono reso conto che per crescere molti dovevano imparare a fare delle cose e io mi sono messo ad insegnarle”
io hai sempre fatto con molta pazienza ed umiltà
“io ho una spiccata manualità ed una competenza tecnica che mi viene dal mio lavoro, ho investito ed aspettato che in tanti imparassero come rimettere a posto i pali della luce, le casette dei vigili e le cassette postali, tutto l’arredamento urbano Acea ed Enel, non avrebbe avuto senso che rimanessi da solo a saper fare, queste competenze dovevano essere trasmesse”
per diversi anni hai avuto uno stretto compagno di strada, Alberto Loddo
“sembravamo Cric e Croc, per lungo tempo abbiamo lavorato insieme tutti i pomeriggi, l’ho conosciuto durante un Retake e la nostra amicizia si è stretta per strada, tra noi c’è stata una grande intesa”
sei soddisfatto del livello di competenza al quale siamo arrivati?
“obiettivamente molti di noi si sono specializzati, abbiamo incominciato a fare Retake senza più lasciare nulla al caso, noi siamo in grado di intervenire su tutto, fontanelle, panchine e in questo abbiamo avuto anche il supporto del Comune che ci è venuto incontro fornendoci le stecche e tutto il necessario per poterle riparare o montare. Ci siamo dati e continuiamo a darci una gran da fare e oramai sappiamo come muoverci”
eppure tu spesso tradisci insofferenza, dai come l’impressione di scalpitare
“io mi sono stancato di aspettare, a me piace quella frase di John Fitzgerald Kennedy che dice:”Non chiederti cosa può fare il tuo Paese per te, chiediti cosa puoi fare te per il tuo Paese”

e così siamo arrivati a poter fare interventi a 360 gradi
“noi siamo presenti nelle scuole, sappiamo come riqualificare i Parchi, sappiano fare lavori in muratura”
tu sei stato molto molto gettonato, chiamato per anni e anche tuttora a destra e a manca, avverti mai disagio per questo?
“mai, sono sempre andato volentieri anche se dovevo andare in culonia, grazie a Retake ho scoperto tante zone che non conoscevo, a volte non le conosceva neanche il navigatore, sembrava quasi che mi dicesse “ma ndo c…o vai!”
hai qualche rammarico rispetto a quello che facciamo?
“manca la volontà politica per poter agire sui beni di pregio, la Sovrintendenza non lo fa e non autorizza noi a farlo, oramai sotto la loro supervisione noi saremmo perfettamente in grado di farlo. Nel tempo abbiamo creato una buona interlocuzione con le Istituzioni, io inizialmente mi sono battuto tanto perchè questo avvenisse, sapevo che noi eravamo all’altezza e che avremmo ricevuto ascolto. Però dei problemi ci sono, non riusciamo ad agire in posti come Trastevere che per me è una spina nel cuore, ci tocca subire chi di fronte allo schifo dei graffitari ti risponde “muri puliti, popoli muti”, per me è un’assurdità.
ti sei particolarmente impegnato nella riqualificazione del mercato di Via Andrea Doria
“sì ci ho lavorato per lo più da solo per sei mesi consecutivi, anche se voglio ricordare che Alexandra Anca Sarpe mi ha dato una grossissima mano, avevo trovato un accordo con la direzione del mercato che mi ha pagato i materiali. Dopo il mio intervento la terrazza che copre il mercato ha proprio cambiato faccia”
c’è un Retake che ti ha colpito più di altri?
“sicuramente quello a Ponte Nenni”
grandioso! Ricordo che lo avviammo una sera insieme, con Bruna Ruggiero e Gianluca Cozzolino, tu pochi giorni prima avevi preso parte al Retake condiviso con il Comitato Piazza Don Minzoni a Lungotevere Arnaldo da Brescia e da lì ti partì l’idea di questo intervento faraonico!
“in effetti ci abbiamo lavorato tanto e soprattutto in tantissimi, ho fatto un calcolo che hanno partecipato circa 200 volontari, dovevamo ridare luce a quel ponte, tutti i pannelli in plexiglass erano stati pesantemente vandalizzati, io mi inventai lo slogan “a Natale regalati un pannello pulito”, lavorammo di brutto da Natale all’Epifania
poi tu ci sei ripetutamente ritornato ogni volta che lo vandalizzavano
“la tigna non mi manca”
indubbio e non è possibile non riconoscerti quanto ce ne hai messa in veste di tutor
“io sono convinto che se non sai fare non puoi comandare, ma a me è interessa che dentro Retake ognuno faccia quello che può e soprattutto quello che si sente, proprio in questo sta la bellezza di questo movimento”
starci dentro ti ha insegnato a tenere un po’ a freno la tua intemperanza?
“un po’ sì anche se io ho sempre lo sfan……lometro pronto..”
eppure ti abbiamo premiato in pompa magna in occasione dei tuoi 500 Retake e al cospetto di un Ambasciatore!
“io non me lo ricordo proprio bene, ma indubbiamente mi ha fatto felice”

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