Manolo, fai parte di Retake da un po’ di anni, come mai hai fatto questa scelta?

io sono un volontario da trent’anni lungamente impegnato nel campo ambientalista collaborando con WWF,  Legambiente e Italia nostra e sono il Presidente del Comitato Parchi della Colombo. Una volta si diceva “ragiona globale e agisci locale”, per questo mi sono sempre impegnato per il mio quartiere, Montagnola. Quando nel 2015 il gruppo Retake Roma locale rischiava il fermo per l’uscita del suo Admin mi sono detto che valesse la pena provare a tenerlo in vita

cosa ti ha spinto? Avevi il tuo gran bel da fare

questo senza dubbio. Quello che mi è subito piaciuto di Retake è la sua potenzialità di creare ponti e fare rete a livello cittadino, con i più vari soggetti sociali, sia istituzionali che associativi e il suo impegno a difesa dei beni comuni, propensioni che fanno entrambe parte da sempre del mio DNA. Dopo anni di battaglie importanti alle quali ho preso parte, come quella portata avanti nel 1992 con l’obiettivo di cambiare il Piano Regolatore per la riconversione d’uso a verde di due milioni di metri cubi di cemento sulla Colombo, mi sono reso conto che si vince solo uniti e la crucialità di questa coesione Retake l’ha ben presente, pensavo di poter dare il mio contributo grazie all’esperienza fatta.

ricordi il tuo primo Retake?

Avevamo appena finito di ripulire un parco e sapevo che il neonato gruppo Retake Montagnola stava ripulendo una cabina ACEA, erano in tre, Paolo Colombini e due ragazze e ci siamo conosciuti.

La presenza di Retake a Montagnola va un attimo inquadrata: il quartiere è piccolo e per lo più abitato da una popolazione anziana. Le nostre proposte hanno fatto moltissima fatica a decollare. Ciò nonostante io ho fatto diversi tentativi anche nella speranza di trovare un nuovo Admin. Ho organizzato quattro interventi a Piazza Caduti della Montagnola, rimosso svariate tag dal travertino e organizzato battute di disadesivizzazione, ma questi interventi, salvo rare eccezioni, non hanno mai avuto una larghissima partecipazione. Voglio ricordare altri due retake, importanti per la loro valenza sociale, siamo stati al Parco Don Picchi con il CEIS, un centro per persone con problemi di tossicodipendenza e poi abbiamo dato loro una mano a sistemare i muri della loro sede. Questo è stato un evento di spessore e anche partecipato. Di recente abbiamo condiviso insieme a “Dominio Pubblico” la valorizzazione degli esterni della scuola Salvatore Di Giacomo, un esempio concreto di cura di un bene comune dato ai ragazzi.

nonostante le notevoli difficoltà nel tuo quartiere tu non ti sei dato per vinto

ho fatto una considerazione molto semplice: da una parte c’è il grandissimo impegno che metto da moltissimi anni nel tenere viva ed unita quella che è diventata una vera e propria Comunità all’interno di un contesto verde cruciale per il quartiere, come l’oramai splendido Parco Falcone Borsellino, che nel 1992 intitolammo ai due giudici e alle loro scorte. Dall’altra ci sono le obiettive difficoltà a radicare Retake nel quartiere. I tanti volontari che collaborano per il parco difficilmente partecipano a fare altro per il quartiere. E allora ho iniziato ad uscire io e la mia bussola è stata il cuore. Mi sono tante volte unito alle persone che mi piacciono e sono andato a dare una mano, prima iniziando con i gruppi a me più vicini come Ardeatino, Tre Fontane Tintoretto, San Paolo e poi allargandomi a tutta Roma. Bellissimi i Retake al Centro storico! E’ stato un po’ come un volersi elevare dalle sole problematiche del mio quartiere e fare cose che mi piacciono con retaker che mi fanno stare bene. Il voler stare bene sopra ogni cosa

quando tu ci sei fai la differenza: che tipo di energia pensi di portare?

il nostro è un impegno singolare, ci adoperiamo per il Bene comune, a volte gli aspetti organizzativi sono gravosi e complessi, al dunque, quando siamo nell’operatività, agiamo con spirito giocoso e guai se così non fosse, apprezzo moltissimo questo approccio, mi viene naturale assecondarlo ed alimentarlo.  Se non ti diverti prima o poi molli, soprattutto per affrontare le imprese impossibili che spesso ci troviamo davanti.    
Dentro Retake ho colto un grande pluralismo dettato dalle persone e un determinatissimo obiettivo comune che è quello della valorizzazione del tessuto urbano. Più volte mi sono detto quanto fosse bello aver incontrato tanti matti che come me ci credono tantissimo! E di pazzie ne abbiamo fatte un po’

raccontamene una su tutte

una volta con Nino Trapani decidemmo di andare a rimuovere qualche chilata di lucchetti e lo facemmo di notte, con lo spettacolare sfondo del Colosseo e la luna piena, e noi a far scintille col frullino. Questo destò l’allarme di alcuni condomini. Morale, fummo avvicinati dalla Polizia che voleva rendersi conto di cosa stessimo combinando, ci ringraziarono e noi proseguimmo indisturbati. Anche Roma, a modo suo, ci ringraziava, con quel panorama unico

a proposito di legalità, tu sei il primo che ha sollevato il delicato tema della Sicurezza nell’uso degli attrezzi da taglio a motore

vengo da un’esperienza trentennale di gestione di un’area Verde a vocazione sociale e quindi mi sono fatto scrupolo di pre allertare Retake sull’improrogabilità di dettare delle Linee guida sulla Sicurezza ed organizzare dei corsi di formazione per decespugliatore, tagliaerba e idro pulitrice. Ne tenni un paio. Tuttora osservo qua e là comportamenti non del tutto consoni e non nascondo di essere percorso spesso da brividi: spero che questo tipo di attenzione venga rafforzata

nell’agosto del 2017 anche noi finimmo sotto la “scure” della determina che obbligava le associazioni che agivano sul Verde ad una copertura assicurativa e mi sembra di ricordare che tu fossi piuttosto coinvolto

che dei cittadini volontari fossero gravati di assicurazione per curare i beni pubblici era una follia. Il dibattito che ne conseguì fece riunire molte associazioni che ritenevano questa disposizione inammissibile. Nel pieno di quel dibattito proposi di usare lo strumento della delibera di iniziativa popolare per permetterci di tutelare i Beni comuni. L’idea fu condivisa e venne poi redatta con l’aiuto di Labsus, forte dell’approvazione di regolamenti in altre città italiane sui patti di collaborazione. Mi occupai della raccolta forme per Retake.

successivamente hai partecipato alla prima versione di quello che è diventato il nostro attuale Protocollo d’Intesa con il Dipartimento di Tutela Ambientale

R il Verde mi scorre nelle vene e ritengo essenziale il confronto con l’amministrazione. Sono davvero contento del traguardo successivamente raggiunto. Così come sono contento del nostro sempre più incisivo impegno sul versante sociale. Durante il lock down dello scorso anno a Montagnola abbiamo promosso la raccolta dei pannolini per le famiglie in difficoltà. Abbiamo ora in programma di agevolare la prenotazione guidata di tamponi e vaccini per le persone più anziane insieme ad altre associazioni Tutto questo è coerente perché noi siamo presenti sul territorio e ne respiriamo gli umori e i bisogni.

E a proposito di umori e bisogni: io desidero che il mio umore sia alto e so di cosa ho bisogno, stare con i retaker con i quali mi accompagno da anni e che ringrazio, ci siamo dati tanto sul piano umano e ci siamo fatti risate meravigliose, impagabile