
Te, Ilaria, sei davvero un’istituzione per Retake: quanti anni sono passati dal tuo ingresso?
“la prima volta che ho visto persone al lavoro in pettorina blu fu ad aprile 2016, passavo per caso a Villa Paganini e rimasi molto colpita dallo sciame operoso di volontari, non ho avuto il tempo di fermarmi per capire chi fossero, mi arrivò un grande senso di organizzazione e tanta allegria. E rimasi ancor più colpita perché sapevo che quella Villa non era oggetto di manutenzione da anni..”
hai una spiccata sensibilità per il Verde
“confermo: io ho seguito quattro anni di corso per privati alla Scuola Giardinieri di Roma, erano organizzati dal Dipartimento Ambiente e tenuti dal Dott. Gianfranco Rossi. Oggi il corso per principianti c’è ancora tutti gli anni. Quando il Dott. Rossi andò in pensione fummo noi del corso a “tormentare” il Dipartimento perché ne organizzasse altri, la passione per il Verde è comune a moltissime persone e un’educazione di base è fondamentale”
cosa è accaduto dopo che hai avuto quel flash del Wake up Roma?
“la cosa sorprendente è che dopo una decina di giorni, Carlo, mio figlio, che aveva allora sette anni, mi chiese esplicitamente di andare a pulire Roma proprio con quelle persone vestite di blu: rimasi costernata e decisi di assecondarlo. Trovai subito i contatti e decisi di aggregarmi al gruppo del Terzo Municipio, in quel periodo della mia vita ero libera a fine settimana alterni, questa condizione mi agevolava. Quel giorno stavano lavorando al murale della ragazza di Montesacro, io lavorai di raschietto, mi ritrovai a togliere adesivi con altri, in fondo stavo condividendo un gesto che già facevo per conto mio da tempo, solo che adesso non ero più sola, è stata una bella sensazione. Successivamente presi contatti con il mio gruppo locale Trieste africano e a Piazza quadrata conobbi Simona De Maria e Elisabetta Forte. Fu proprio lei, con la sua formazione da maestra, a prendersi in carico Carlo e ad avviarlo alle sue prime attività, se lo portò con sé e me lo restituì innamorato..”

Tuo figlio Carlo è stato determinante nella tua scelta risoluta ad andare avanti
“Carlo avrebbe fatto Retake tutti i giorni, io mi sono fatta scrupolo che svolgesse anche altre attività adeguate alla sua età e quindi c’erano le volte in cui io ero in libera uscita e ho scoperto una singolare dimensione relazionale, molto fluida”
che cosa ti ha colpito?
“io ho una ristretta cerchia di amici storici, non sono incline a stringere amicizie. Dentro Retake posso godere di un contesto umano accogliente dove ognuno fa il suo e non deve dar conto a nessuno e nessuno entra nella tua intimità. Si sta insieme in piacevolezza per un fine comune ed io apprezzo questa accoglienza disimpegnata sul fronte interpersonale”
oltre al tuo gruppo hai preso parte a diversi Retake generali
“ho sempre scelto posti dove Carlo potesse ben inserirsi: ne ricordo uno in particolare al Parco degli Acquedotti che finimmo con un bel pic nic. Un aspetto che apprezzo molto dei retaker è che sono contestualmente una manica di entusiasti che tuttavia non peccano di esaltazione, tra loro c’è anche un equilibrio e constatare questo mi ha fatto sentire di stare con le persone giuste: questa valutazione era per me fondamentale visto che mio figlio è stato per anni la nostra mascotte. Intanto Carlo cresceva come retaker al punto che quando fu intervistato da Radio Luiss alla domanda:”perché fai Retake?” rispose spontaneamente “la mia Casa è pulita, perché la mia città deve essere una Roma sporca?!”
tu sei Admin del gruppo Trieste Africano
“lo sono diventata molto presto, il nostro quartiere è ricco di ville storiche del tutto abbandonate, la loro sorte è davvero nelle mani della Cittadinanza attiva. Noi come retaker ci siamo dati molto da fare, poi dopo l’incontro con Sinergie solidali ci siamo ulteriormente aperti a cooperare anche con altre realtà associative presenti sul territorio, attraverso “Quelli che il Parco” è iniziata anche la nostra interlocuzione con il Secondo Municipio.
Siamo stati moltissime volte a Parco Nemorense, a Villa Chigi e a Piazza Annibaliano cercando ogni volta di apportare riqualificazioni importanti. A Villa Chigi due estati fa abbiamo operato in difesa di un roseto avviluppato dall’erba alta, abbiamo dato proprio respiro a quelle rose, a Piazza Annibaliano la nostra insistenza ha fatto sì che il Municipio sciogliesse finalmente una annosa empasse burocratica nella presa in carico di un giardino che è stato finalmente affidato al Servizio Giardini municipale. Altro obiettivo conseguito a Piazza Annibaliano è quello di un parcheggio non a norma per il quale andavano stanziati dei finanziamenti che sono finalmente arrivati. Questi sono luoghi dove ci è capitato di lavorare con decine e decine di persone, questo ci dà la misura di come queste cause siano civicamente sentite. Per diffondere il nostro bagaglio civico ho seguito anche molti Retake Scuole, abbiamo riqualificato gli ingressi di quasi tutte le scuole della zona.
Io mi sono anche interessata del gruppo Parioli, quella è una parte di Roma legata alla mia famiglia, mi veniva naturale andarci, sono stata io a dare l’avvio alla presa in cura di Piazza Simon Bolivar da parte di Riccardo Schiavon”

nel vostro Municipio il Verde è sicuramente la spina dolente
“da noi di Verde ce n’è tantissimo per cui è stato grande il giorno in cui il mio gruppo è stato dotato da Retake di un decespugliatore che io ho imparato ad usare e che ho utilizzato tantissimo, pensa che sono arrivata a decespugliare Corso Trieste di notte per avere meno intralcio di macchine e poi me lo sono portato anche nei Retake generali”
tu sei Coordinatore Sicurezza nella progettazione ed esecuzione nei cantieri
“ho seguito un Corso Responsabile Sicurezza e Prevenzione nelle Aziende ed uno come Formatore di formatori in Sicurezza”
per questa ragione sei diventata la responsabile Sicurezza di Retake e ti occupi della formazione dei retaker nell’utilizzo degli attrezzi a motore
“periodicamente erogo queste sessioni teoriche e pratiche che vorrei avessero una presenza sempre più numerosa, è un aspetto sensibile di cui tutti coloro che utilizzano gli attrezzi dovrebbero tenere conto. In ragione della mia formazione io sono una buona organizzatrice del lavoro, quando mi presento ai Retake non lesino i materiali, mi porto di tutto in modo da poter supportare le attività più disparate”
che futuro vedi per Retake?
“io ho un’unica speranza, quella che si arrivi a deliberare il Regolamento dei Beni comuni per poter firmare i Patti di collaborazione: sono convinta che solo dalla sinergia delle spinte propulsive dal basso, quelle mosse dalla Cittadinanza attiva, e dalla regolazione di un Patto di Collaborazione con l’Amministrazione avremo una gestione davvero efficace. Noi di Retake siamo una comunità compatta e pronta a recepire questo, forse la sola realtà romana che possa trainare questo cambiamento cruciale, non ci manca la struttura e men che meno la determinazione: la mia speranza è tutta qui.”

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