D: Gabriele, sei assurto agli onori della cronaca di recente per la finalizzazione di un tuo particolare impegno del quale parleremo: ci racconti da quanto tempo fai parte di Retake?
R: io sono diventato ufficialmente Admin del mio piccolo gruppo di Lamaro nel 2017 ed essendo vicino ad Appio Tuscolano e Cinecittà est ho spesso lavorato negli anni con questi altri due gruppi, tra noi ci chiamiamo cugini. Il mio primo contatto è stato proprio con Alfredo Mancia che vedevo spesso lavorare a Don Bosco in pettorina e mi sono incuriosito. Così ho preso parte alla campagna “Idropuliamo Roma”, la prima raccolta fondi di Retake in larga scala, ho ancora con me l’attestato di retaker onorario. Il gruppo Lamaro è nato grazie a Paola Giannini ed io Cesare Lanzoni e Monica Maggioran ne siamo lo zoccolo duro, ho con loro un bellissimo rapporto, è nata tra noi un’amicizia, ci piace frequentarci anche in occasioni extra Retake.

D: il vostro è un territorio arduo, sofferto
R: la nostra è una zona “sgarrupata”, abbandonata da troppi anni sia delle Istituzioni che dai cittadini e sottolineo dai cittadini perché trovo giusto dar conto anche delle irresponsabilità dei cittadini, noi possiamo rappresentare l’ago della bilancia, nel bene e nel male.

D: i cittadini molto spesso subiscono, in che misura li ritieni responsabili?
R: i cittadini sono tenuti a comportamenti rispettosi del territorio e possono orientare e di molto l’azione amministrativa, questo dà la misura della loro responsabilità

D: descrivici la natura del territorio che avete in carico
R: verso Cinecittà c’è lo Square Togliatti che è diventata una terra di nessuno, pensa che la sua competenza territoriale è ripartita tra il quinto, il sesto e il settimo Municipio, un territorio spesso degradato ed intossicato dall’abbandono di rifiuti. E poi c’è il Parco Archeologico di Centocelle, da molti anche chiamato la terra dei fuochi di Roma. Dal 2009, dopo lo sgombero del campo nomadi più grande d’Europa, si attende la delocalizzazione dei rottamatori e l’apertura del parco e invece le cronache degli ultimi anni parlano di rifiuti sotterrati andati in autocombustione, di nuovi piccoli insediamenti

D: una situazione gravissima che vi ha visto comunque attivi nel combatterla?
R: noi siamo andati avanti con caparbietà, non aveva senso limitarsi a lamentarsi, abbiamo ripetutamente segnalato e cercato di sensibilizzare le amministrazioni. Per quanto riguarda lo Square Togliatti qualcosa di concreto si è mosso a settembre 2020: prima io ho condiviso un sopralluogo con i NAD che hanno fatto le loro segnalazioni, successivamente c’è stato anche un altro sopralluogo con Sabina Damato, referente Retake con l’Ufficio Coordinamento Decoro del Comune. La situazione era davvero incresciosa, cumuli di rifiuti ovunque. Grazie all’interessamento del Direttore del Dipartimento Ambiente Calzia, i cumuli di rifiuti sono stati rimossi. Oggi grazie all’interessamento dell’Assessore al Verde, Laura Fiorini, dopo anni abbiamo finalmente visto le manutenzioni del verde dello square dove corre anche la ciclabile Togliatti

D: pieno successo
R: sì, anche se noi non abbiamo lesinato il nostro apporto lavorando al fianco dei giardinieri del VII municipio. A luglio 2020 insieme a loro abbiamo ripulito degli oleandri, sempre sulla Togliatti, che venivano praticamente utilizzati come discarica. Purtroppo infatti non basta decespugliare, ci siamo resi conto della quantità e tipologia assurda di rifiuti di tutti i tipi abbandonati, rifiuti che comportano un lavoro extra dei giardinieri che invece, con la loro professionalità, dovrebbero dedicarsi alla sola cura e manutenzione del verde.

D: in quali altre aree avete agito?
R: c’è una Piazza, quella dei Cavalieri del Lavoro, che a distanza di soli 5/6 anni dalla sua riqualificazione necessita di essere costantemente ripulita. Purtroppo è diventata luogo di bivacco e manca completamente di sorveglianza, in pratica non è più sicura, la battaglia che va fatta è proprio nell’ottenere un maggior controllo di Polizia. Ad oggi ci ritroviamo assolutamente soli, non è facile coinvolgere i cittadini e questo acuisce il senso di abbandono di questo che nasce come luogo di aggregazione, un contro senso. Da tempo ci occupiamo anche del giardino di Via Saredo, una grande area municipale, affidata al Liceo Gullace che aveva presentato un progetto al Comune di Roma per far diventare quel giardino un luogo di aggregazione del quartiere. Il progetto prevedeva la nascita di un orto e l’installazione di un palco per concerti. Ai ragazzi è stata data piena autonomia gestionale, ma nel tempo il loro entusiasmo si è un po’ perso per strada. Purtroppo non è stato possibile portare la fonte idrica all’orto a causa di insormontabili problemi burocratici. Con le tecniche di autocostruzione con pallets, insieme ai ragazzi, sono stati realizzati degli arredi. Nel frattempo noi di Retake continuiamo a pulire l’area e a tagliare l’erba, il nostro sogno è di restituire il giardino alla Comunità.

D: tu hai fatto parte anche dei Volontari del Settimo Municipio
R: sì ho lavorato alla ripulitura della Tuscolo Fidene, una strada romana a Tor Vergata, sulla pista ciclabile all’Anagnina e non perdevo occasione per rappresentare all’Assessore Basile la necessità di intervenire in Via Carlo Fadda.

D: al parchetto per il quale ti sei battuto allo stremo delle forze..
R: quella del giardino di via Carlo Fadda è davvero una lunga storia che ho iniziato in solitaria e festeggiato in comitiva..

D: Raccontacela dall’inizio
R: tre anni fa ho deciso che non potevo più accettare lo stato di pesantissimo degrado nel quale versava quel parchetto sotto casa mia: erba altissima che copriva una vera e propria discarica, un’area assolutamente inaccessibile diventata pericolosa e che avrebbe continuato ad essere utilizzata unicamente per l’abbandono di ogni genere di rifiuto. Sono partito con l’accertamento della sua pertinenza territoriale, da una visura catastale risultava dipartimentale, per cui mi sono fatto accordare il permesso a poterla liberare. In quella fase ho lavorato nelle vesti di volontario del VII Municipio, grazie al sostegno del Municipio che mi ha consentito di usufruire della copertura assicurativa.
Per poter conferire l’enorme quantità di materiale che ho rinvenuto ho pagato di tasca mia una ditta di manutenzione del Verde, era la sola soluzione possibile, il Dipartimento non si faceva carico di tutti gli arbusti che si erano prodotti. Per fortuna dopo un po’ è partita anche una colletta condominiale che ho utilizzato per continuare a pagare la ditta esterna di cui mi sono servito.

D: con che frequenza lavoravi?
R: all’inizio nei soli fine settimana, d’estate praticamente tutti i giorni. Ma con l’andare del tempo la mia fiducia si rafforzava, io ho voluto con tutto me stesso restituire quel luogo ai bambini, alla Cittadinanza. E’ stata molto dura, ci sono voluti circa cinque mesi per svuotarla, ho dovuto lavorare tutto a mano, non potevo usare la motosega, ho avuto problemi con le ramaglie e, come detto, per lo smaltimento

D: quando hai finalmente ricevuto supporto dall’Amministrazione?
R: nel dicembre 2020 Retake ha siglato un Protocollo d’Intesa con il Dipartimento Tutela Ambientale e non appena ci è stato richiesto di inviare progetti da finalizzare ho prontamente inviato il mio, molto dettagliato. E’ stato molto bello constatare che sono passati appena 15 giorni ed è stato approvato! Va riconosciuto per questo progetto il lavoro formidabile svolto da Cristiano Tancredi e Valentina Malatesta, nostri referenti nei rapporti con il Dipartimento Ambiente.
Così il 13 marzo 2021 proprio al parchetto di Via Carlo Fadda abbiamo festeggiato il primo intervento sinergico tra Retake e il Dipartimento, gli alberi del parchetto erano stati preventivamente potati dal Servizio Giardini, un importante passo che solo quella sinergia poteva sciogliere. Adesso io ho un altro passaggio da portare avanti, ho richiesto l’adozione a titolo personale di quel parco per garantirne l’apertura e chiusura e la fruibilità a tutta la comunità, i nostri beni vanno tutelati. Attendiamo fiduciosi

D: quel giorno eravamo in tanti a condividere il tuo traguardo
R: Retake è una grande famiglia, c’è tra noi vicinanza di vedute e una grande solidarietà. Oltre all’unione con i miei ristretti amici di gruppo, in questi anni io mi sono spesso relazionato anche con Annibale Caccavalle, Alfredo Mancia, Gianni Romano e Roberto Maxia, nonostante questi ultimi abitino molto lontano da me io li sento vicini. Tra tutti noi c’è assoluta gratuità, ci diamo sempre una mano senza chiedere nulla in cambio.

D: la tua a Carlo Fadda e allo square Togliatti è una storia esemplare: l’impegno straordinario di un cittadino ha smosso le Istituzioni laddove tutto sembrava oramai perduto, tu hai reso possibile quello che non sembrava più possibile!
R: io sono un “provocatore”, io trovo che le Istituzioni vadano provocate ed ingiunte a fare quello che devono, vale a dire garantirci una manutenzione ordinaria, mica chiediamo la luna! D’altra parte questo deve fare un retaker: stuzzicare l’orgoglio di chi amministra, pungolare per portare il soggetto pubblico a dare il meglio.

D: ci vuole tantissima tenacia, tanta energia: dove la trovi?
R: il mio sprone è mia figlia, quello che vorrei trasmetterle è che non bisogna girarsi dall’altra parte, non bisogna trovare degli alibi, non bisogna scoraggiarsi con le Istituzioni, occorre essere positivi e continuativi, a lamentarsi sono buoni tutti.. solo combattendo potremo avere una Roma migliore.