Dal rilascio di questa intervista ad oggi Francesca ha proseguito di gran lena la sua attività a supporto e coordinamento di Retake: di fatto per seguirla dovremmo parlare con lei ogni giorno..

Francesca, come può una giovane marchigiana come Te, sentirsi pienamente “romana” in poco meno di tre anni?!

“mi sono trasferita a Roma a fine ottobre del 2018, la scelta di Roma non è stata né casuale, né forzata, questa Città mi aveva sempre comunicato un’emozione particolare, la sentivo come una città accogliente.

Nella realtà Roma è immensa! Non è fatta solo del Centro, che era la parte che io più conoscevo e che è la più luccicante, ci sono tante città nella Città, quartieri rumorosi, vissuti..

All’epoca io vivevo sola, osservavo costantemente quello che mi circondava, mi rendevo conto di stare in un contesto molto grande e questa constatazione mi faceva sentire molto piccola.

Ricordo nettamente due sensazioni che provai in quei primi mesi: la prima è legata al tratto che percorrevo quotidianamente dal Tuscolano, nel quale vivevo, a Tor Vergata, dove andavo a lavorare al CNR, contrassegnato da discariche abusive. Per me ogni giorno era come un colpo al cuore, quella era una tristissima realtà che io non conoscevo eppure faceva parte del mio quotidiano; in seconda battuta anche sotto casa mia, al Quadraro, mi vedevo costretta a passeggiare scavalcando l’immondizia, si trovava in ogni dove”

un duro impatto con una realtà per Te insospettabile..

“indubbiamente, anche se io non avevo granché voglia di subirla, tanto è vero che di sabato mattina iniziai a scendere e a pulire sotto casa per conto mio. Poi, per fortuna, a Giovanni, il mio compagno, venne in mente che avrebbero potute esserci associazioni a questo dedicate alle quali riferirsi e fu così che in Rete spuntò prontamente fuori Retake. Ad aprile presi parte ad un Plogging al Parco degli Acquedotti, giornata per me indelebile, fui accolta con molto calore, il Parco che già conoscevo, mi apparve ancora più bello, mi piacque molto constatare che c’erano molte persone che la vedevano e pensavano come me, ero carica di entusiasmo, ricordo che lavorai di buona lena, caricandomi un sacco molto pesante, volevo lasciarmi alle spalle solo il Verde di quel luogo meraviglioso! A fine evento mi sono intrattenuta ancora un po’ a lavorare in solitaria, volevo restituire pienamente al Parco il tanto che mi aveva donato”

eri entrata a pieno titolo dentro Retake!

“non esattamente, per ragioni di lavoro, nei mesi successivi fui molto impegnata, sono ritornata alla carica a settembre, in occasione del World Clean up a Ponte Milvio e lì è stato per me un innamoramento puro, ho compreso la forza delle azioni singole messe a collettività, è stato proprio Amore, da lì non ho più mollato. Quel giorno incontrai Emilio, che fa parte del gruppo Tuscolano, che mi prospettò la possibilità di organizzare un evento su mia iniziativa. Non avevo preso in considerazione che questo fosse possibile, mi sembrava incredibile, eppure mi resi presto conto che era realizzabile, alla portata di tutti. Si aggiunse emozione a tante altre che avevo provato nell’arco di quella mattinata”

come hai incanalato questa ondata di Amore?!

“ho preso parte attiva nel mio gruppo di riferimento non bucando nessun appuntamento, una volta organizzammo anche vicino casa mia, di lì a poco mi chiesi in che modo avrei potuto dare di più all’Associazione e decisi di diventare Socia. Ricordo come fosse oggi la mia prima riunione Soci, mi costrinsi ad andare nonostante avessi una fortissima emicrania, confesso che la mia prima impressione fu di avere a che fare con una banda di matti, la riunione fu particolarmente lunga, tanti argomenti da affrontare e molta passionalità nello sviscerarli.. quel giorno emerse l’esigenza organizzativa di prendersi in carico un’attività specifica, ogni Socio avrebbe dovuto fare la sua parte e così incominciai a chiedermi che cosa avrei potuto fare io”

non sei proprio la tipa che si tira indietro

“mi ero fatta avanti spontaneamente proprio per collaborare e infatti a stretto giro mi proposi per curare la ricognizione degli adesivi abusivi, una piaga dilagante che affligge Roma e che i NAD, Nucleo Ambiente Decoro della Polizia locale, avevano deciso di perseguire in maniera ancor più mirata. Mi piaceva molto l’idea di lavorare per loro, non avevo mai pensato che questo fosse possibile, sino a quel momento avevo percepito le Istituzioni molto lontane da noi, inaccessibili”

come ti sei organizzata?

“ho creato una banca dati di quanto rinvenivamo sul territorio, dopo qualche mese di catalogazione consegnammo quel file excel ai NAD che lo valutarono molto utile ai fini della loro attività indagatoria”

adesso sì che eri entrata a pienissimo titolo dentro Retake

“sono diventata Socia di Retake a gennaio del 2019 e molto presto mi sono sentita parte di una rete di persone con interessi in comune, per me andavano oltre i miei legami familiari, amicali, di colleganza, oltre il mio stesso lavoro, ad unirci era la gratuità dei nostri comuni ideali, il convincimento che stavamo costruendo qualcosa di molto bello insieme, una sensazione inedita per me.”

è cambiato il tuo approccio alla Città?

“io ho sempre amato Roma, adesso ancor di più, è un sentimento che si è radicato dentro di me. Sentirmi parte di Retake mi ha dato un motivo in più per rimanerci. Ho capito che poteva dare uno stop al pendolarismo che aveva contrassegnato gli ultimi anni di vita, miei e del mio compagno, eravamo entrambi convinti di aver trovato Casa e io una ragione alta per combattere a sua protezione: ho cominciato a dedicarmi alla causa di Retake in ogni momento che potevo, una dedizione totalizzante”

e poi sei entrata nel Direttivo

“mi è stato chiesto di farlo poiché Antonino aveva avuto necessità di uscirne per un pò, serviva qualcuno che ricoprisse il ruolo di Segretario.  Sin da subito ho apprezzato quella esperienza, mi ha dato modo di comprendere cosa significhi mettere insieme tanti punti di vista, armonizzare filoni progettuali e la coralità delle idee che vengono dall’Associazione, un’entità pluralista”

in quel periodo hai anche seguito la creazione della nostra piattaforma di fund raising

“sì, è stato un passaggio evolutivo per noi importante, ne ho seguito realizzazione e lancio, questo strumento ci rende più forti, amplia il nostro orizzonte di interventi. L’esperienza nel Direttivo mi ha dato la misura dell’importanza di coordinare l’incredibile energia che circola dentro Retake, lo dico con emozione, io sono sempre emozionata quando contatto la gran voglia di fare dei volontari, ho molto rispetto per questo”

si può dire che in quel tuo primo anno di Direttivo tu abbia fatto un notevole apprendistato

mi sentivo molto felice di potermi interfacciare con persone del calibro di Rebecca, Simone, del Prof M.C., persone che facevano e fanno molto per l’Associazione. Inoltre ho incominciato a constatare come il contatto con l’Amministrazione fosse molto più accessibile di quanto avessi mai pensato, non si tratta di un’entità astratta a cui attribuire colpe ed irresponsabilità, ci sono uomini e donne aperti al dialogo e disposti a capire il punto di vista dei Cittadini e, nello specifico, quello di Retake. Nei sei anni in cui ho vissuto a Bologna ho subito il degrado, le tante scritte sui muri, l’immondizia, mai immaginando che ci si potesse rivolgere alle Istituzioni. Quello che più mi ha stimolato è il constatare concretamente che io posso fare davvero qualcosa, anche suggerire all’Amministrazione come meglio gestire alcune criticità”

stai parlando di una sorta di co amministrazione?

“Io mi sto convincendo che chi amministra non possa più farlo secondo un modello verticistico, così facendo si condanna ad una visione parziale. Solo recependo le segnalazioni e le forze che vengono dal basso, dalla Cittadinanza attiva, si può avere una visione d’insieme, intera”

quale è il valore aggiunto portato dai Cittadini attivi?

“sono loro che vivono il territorio, sono loro che ci stanno in un contatto quotidiano e sono i primi ad attivarsi nel tempo libero per il bene pubblico, un politico senza il loro apporto è come condannato a perdersi dei pezzi e a giungere a valutazioni riduttive”

da ottobre 2020 sei diventata Presidente di Retake Roma

“è stata una decisione collegiale che mi ha inizialmente spiazzata e non poco..”

eppure hai dato subito l’impressione di “stare sul pezzo”

“io avevo chiari due aspetti: il primo di fare quanto più possibile rete con le altre associazioni per realizzare progetti congiunti nel profondo convincimento che ogni associazione porta un valore aggiunto; il secondo di arrivare a meglio strutturare il nostro rapporto con le Istituzioni regolarizzandolo secondo Protocolli d’Intesa, in questo senso mi sono riallacciata ad un percorso già tracciato da Paola che mi ha preceduta come Presidente. E così l’Associazione ha cominciato a presentare progetti, come contemplato dal suo Statuto e, dall’altra parte, le Istituzioni si mettono a tavolino insieme a noi in un impegno continuativo”

una prospettiva non più parcellizzata, casuale

“lo dimostrano i Protocolli d’Intesa stretti con l’Ufficio di Coordinamento del Decoro del Comune di Roma e quello con il Dipartimento di Tutela Ambientale grazie ai quali i nostri comuni progetti hanno fatto un gran salto di qualità arrivando a soddisfare specifiche criticità urbane e territoriali. Ci tengo a dire che questi nuovi e sempre più consolidati rapporti non ci hanno fatto perdere in distintività, non hanno determinato una confusione di ruoli, di fatto noi chiamiamo le Istituzioni ad individuare un canale operativo a lungo termine, spesso sulla base di soluzioni indicate da noi”

come hai vissuto emotivamente il tuo nuovo ruolo?

“ripeto, io non mi aspettavo proprio di diventare Presidente, non è un traguardo al quale miravo, ne ho avvertito subito l’importanza in termini di responsabilità ed oggi faccio i conti con gli oneri e gli onori di questo ruolo”

gli oneri sono sia pur parzialmente intuibili, quali gli onori?

“come Presidente vivi tra le cose più belle di Retake da una prospettiva unica, hai una visione di insieme, puoi presenziare ad occasioni stimolanti e farti portavoce di aspetti cruciali per tutta l’Associazione, per me è motivo di orgoglio. Sento che voglio condurre al massimo delle mie possibilità quella che vivo come una missione della quale sono stata coralmente investita”

il tuo è un incarico travolgente 

“travolgente è un termine proprio adeguato, mi fa vivere le emozioni più disparate!”

Mi sto sempre più rendendo conto di quello che Retake deve diventare, la grandissima energia che si muove al suo interno non consente battute di arresto. L’Associazione ha un suo forte moto perpetuo, oggi ci sono io a coordinarlo, domani sarà qualcun altro, non possiamo che andare avanti, siamo un movimento troppo potente! Si è radicata in noi la consapevolezza di vederci in modo proattivo, siamo proprio qualitativamente capaci di questo. Ne sono talmente convinta che oltre a voler vedere Retake diffondersi su base nazionale, come sta accadendo, non escludo che presto possa espandersi oltre i confini italiani.. Questo accade perché siamo una forza molto inclusiva, sappiamo accogliere ed armonizzare le realtà più disparate”

sinora abbiamo preso in considerazione i lati positivi di Retake, vedi delle criticità?

“Nelle associazioni, così come in ambito lavorativo, ci sono delle differenze tra le persone che possono portare a delle antipatie, forse nelle associazioni ancora di più perché non ci si sente legati da vincoli contrattuali.. Questo fattore non dovrebbe essere incentivato, l’importante è che le differenze non siano più importanti di quello che ci unisce, pena l’indebolimento dell’Associazione, una sua involuzione. Sono talmente convinta di questo che trasferisco lo stesso concetto anche a livello della Politica, se i candidati smettessero di polemizzare e battibeccare tra loro ne trarremmo tutti vantaggio. Roma necessita di un impegno enorme, chiunque si candidi dovrebbe davvero farlo per il bene collettivo della Città.  Sono certa che questi focolai di conflittualità rendano tutti più sfiduciati, mentre “noi romani” abbiamo bisogno di fiducia ed entusiasmo”

Il tuo fare, equo, equidistante e molto spesso sorridente, proietta certamente molta positività in tutti noi, grazie!