D: Ripercorriamo insieme gli anni della tua militanza civica come retaker?
R: Volentieri. Dal 2015 al 2019, anno in cui mi sono trasferito a Casal de Pazzi, il quartiere dove avevo già abitato per otto anni, mi sono unito al gruppo del Terzo Municipio dove abitavo allora. Lì ho incontrato tante belle persone alle quali mi sono legato tra cui Marco Quarato con il quale ci eravamo frequentati da ragazzi. Probabilmente proprio il mio apprezzamento nei loro riguardi mi ha dato la forza per esserci come gregario, sottoscrivendo tacitamente anche azioni che non mi vedevano del tutto consenziente.

D: che vuoi dire?
R: Trovo che Retake debba focalizzarsi verso battaglie aggregative piuttosto che divisive… al momento non ero Admin e, pur avendo un carattere battagliero, volevo essere coerente con la mia posizione più marginale, con qualche fatica abbozzai.. d’altronde Retake è innanzitutto un’esperienza collettiva e bisogna imparare a starci.

D: Arrivato nel tuo quartiere come ti sei organizzato per iniziare a prendertene cura?
R: Si trattava di riesumare il gruppo Tiburtina, silente da tempo. Provai un piccolo rammarico perché dietro il nome del mio quartiere c’è una antica storia, quella della famiglia fiorentina De Pazzi, ma non era il caso di sottilizzare, sapevo che mi aspettava tanto lavoro. Per fortuna sin dall’inizio si unì a me un gruppo di giovani e nel luglio del 2019, data di esordio del rinnovato gruppo, diversi amici del Terzo sono venuti in mio soccorso. Queste sono le circostanze in cui si ha la sensazione di essere una grande famiglia.
Si è rapidamente formato un gruppetto : Giulia, Riccardo, Antonella, Giulia, Done, Marica , giovane ed intraprendente che mi ha del tutto sostituito nel corso dei tre mesi che ho trascorso a New York per ragioni di lavoro.

D: come avete proseguito al tuo rientro?
R: Ci fu un vero e proprio eventone a Piazza Gola a novembre 2019 – che avevano organizzato Marica e gli altri – che ci ha visti davvero piacevolmente sorpresi, tanto tutto si svolse in maniera inaspettata. In una sola giornata si presentarono circa cento persone tra i fedeli di una Parrocchia e i genitori di una scuola, fu grande euforia e un’occasione preziosa per affermare la nostra presenza sul territorio.
Purtroppo il COVID ha bloccato tutto. Quando si è ripresa l’attività molti hanno comprensibilmente rallentato la presenza. Sono stati mesi in cui mi sono ritrovato quasi da solo.

D: c’è un parco che come accade a molti retaker, è diventato il luogo del tuo cuore..
R: Sì, è il Parco Conte sul quale ho certamente convogliato la mia tigna..
Si tratta di un posto che a causa dell’indeterminatezza della pertinenza territoriale tra Demanio e Comune è a rischio di abbandono e degrado.. non ci sono panchine, l’illuminazione non è stata mai completata, andrebbero piantumati nuovi alberi.. beh, di fronte ad uno scenario così desolante, è scattata massiccia ed intensiva la cura Retake: siamo tornati decine di volte lasciando continui segni di attenzione e miglioria, come a dire che quel Parco non può essere abbandonato.

D: spesso sappiamo che le azioni valgono molto più delle parole
R: ne sono sempre più convinto. Con Retake ho trovato una modalità di lotta concreta in linea di continuità con la mia anima battagliera ed impegnata giovanile. Un tempo ero convinto di poter cambiare il mondo oggi mi guardo intorno con occhio critico e mi dico che forse non riusciremo a cambiarlo, ma possiamo riuscire a guadagnarci la dignità del posto in cui viviamo e lasciare un nostro segno.

D: Oramai la presenza del tuo gruppo è conclamata. Come ti relazioni all’associazionismo circostante?
R: Ci sono gruppi, comitati, associazioni attivi da molti anni, questa è un’opportunità da sfruttare. Ho scelto la strada dell’umiltà, prendo parte ad alcuni eventi similari ai nostri con il solo intento di dare una mano, non trovo opportuno sbandierare il vessillo Retake. In questa forma abbiamo collaborato con i volontari del Parco di Aguzzano.
Con la onlus Insieme per l’Aniene è strategico cooperare perché ha siglato un patto di collaborazione con Roma Natura per la Riserva dell’Aniene. Abbiamo già svolto un evento a “doppia firma” a via Lodigiani e ne abbiamo un altro più grande che abbiamo dovuto rinviare per le norme COVID19.. Non trovo che la velleità competitiva giovi a Retake.
E poi noi siamo rispettati e tenuti in ottima considerazione.

D: che cosa te lo fa affermare con certezza?
R: Me ne sono reso conto in una circostanza in particolare che ci ha visti come elemento propulsore di una vera e propria mobilitazione da parte dell’Amministrazione.

D: A Casal de Pazzi?
R: no, alla metro Rebibbia. Ci eravamo resi conto che la parte posteriore della metro versava in uno stato penoso a causa dello spaccio, dell’abbandono di migliaia di bottiglie di birra e vino, una situazione che abbiamo deciso di sobbarcarci ancor prima di protestare. Lo abbiamo fatto con coraggio e non poca fatica e poi abbiamo fatto scattare le segnalazioni verso i NAD, la Polizia locale e Federica Angeli, addetta alle Periferie. Abbiamo affilato il pungolo tipico di Retake perché le Istituzioni non potessero più nicchiare. Il 30 dicembre 2020 NAD, la Angeli, l’Amministratore Delegato di Atac Mottura, la Responsabile Ama del Municipio e la stessa Sindaca Raggi erano tutti presenti a constatare il disastro, il 31 dicembre Ama è intervenuta con una pulizia pesante. Ebbene se noi non fossimo ritenuti attendibili tutto questo non si sarebbe mosso.
In quell’occasione ho approfittato della presenza della Raggi per sollevarle la questione del Parco Conte, quel parco non intendo proprio abbandonarlo al suo destino

D: Mentre racconti colgo la tua passione. La definiresti solo civica?
R: quella ci sta tutta, mi piace rendermi sempre più conto di come l’attendibilità che ci siamo collettivamente guadagnati passi da un nostro impegno indefesso e concreto. Ma io di Retake apprezzo molto anche la dimensione comunitaria e relazionale, sono sì un po’ polemico, ma adoro la condivisione delle nostre battaglie.

D: quando agli inizi dell’avvio del tuo gruppo ti ritrovavi un po’ solo hai mai pensato di mollare?
R: Posso dire di aver stretto i denti perchè non ho affatto un animo solitario e mi ha dato forza la fiducia che qualcosa sarebbe cambiato e che avrei riassaporato la piacevolezza di agire in tanti come negli anni al Terzo Municipio.

D: che cosa vedi nell’immediato futuro per il tuo Gruppo?
R: La presenza di Fabrizio, co admin, mi ha dato grande spinta. Siamo molto diversi e ci compensiamo bene. Lui ha organizzato una giornata portandosi oltre 20 persone dal palazzo dove abita. Al Parco Conte abbiamo preparato una cassetta di scambio libri e spero che per la sua inaugurazione potremo organizzare un reading e poi mi auguro che giovani retaker vogliano affiancarmi come Admin, c’è assoluto spazio per loro, io amo delegare. C’è poi una prospettiva che mi sta scaldando il cuore, l’onda lunga di Tiburtina verso Monti Tiburtini.. succede così in Retake, il virtuosismo di un gruppo ne contagia un altro. Sento che le emozioni si rinnoveranno, è in questo che penso che tutti noi troviamo la principale motivazione ad impegnarci, in barba alle tante difficoltà nelle quali ci imbattiamo.