
Enrico, proviamo a raccontare come si è creata la comunità di volontari RR di Torraccia, quella che mantiene in maniera continuativa ben 10 ettari di Verde urbano?! (non lo vedo, ma è come se mi arrivasse il suo sorriso)
“Guarda io di Retake avevo già sentito parlare nel 2012, mi aveva colpito un evento che era stato organizzato alla metro Flaminio, mi era piaciuta questa cosa dei cittadini volontari, ma ero rimasto perplesso, mi davano l’impressione che avessero agganci politici, era un aspetto che proprio non mi convinceva”
Chi ti ha fatto cambiare idea?
“Io Retake l’avevo archiviato e mi aggregai ad un piccolo gruppo di volontari che si erano organizzati a Torraccia, erano concentrati sulla riqualificazione di Piazza Ambrosini. Poi alcuni di loro optarono per la costituzione di un gruppo Retake e io non ebbi nulla in contrario, sin da quella fase ho imparato che bisogna ascoltare il punto di vista di tutti e saper fare talvolta marcia indietro. In quel periodo avevano le redini Franco Fanelli e Antonia Leta, una restauratrice. Le cose in questo tipo di dinamiche cambiano, l’armonia relazionale non è scontata per cui a distanza di tempo Franco e Antonia si chiamarono fuori e io divenni Admin insieme a Pino Corbellini. Io di fatto ci sono sempre stato. Con il tempo ho cercato chi potesse collaborare con me e ho affidato a Brigida Verde la comunicazione social e a Paolo Garisto Donzelli l’attività di piantumazione”
Oltre alla gestione del Verde della quale parleremo, vi siete occupati anche di altri aspetti di degrado?
“Da noi abbondavano manifesti elettorali che deturpavano i nostri muri e avevamo diverse scritte vandaliche, quelle fatte con le bombolette. Siamo partiti dal Centro commerciale Le Piazzette e abbiamo curato anche la piazza Ambrosini, ci disturbavano quelle brutture per cui abbiamo fatto tanto stacchinaggio e pitturato muri”
Incominciavate ad essere conosciuti
“Sì infatti il CdQ ci regalò il nostro primo decespugliatore”
A quanto ammonta oggi il vostro arsenale di attrezzi?
“Abbiamo sei decespugliatori, un soffiatore, una motosega, un falciatutto, un trattorino e un trattore”
Una ditta!
“Volendo sì, ma guarda che oltre alla grande estensione del Verde che curiamo noi abbiamo dovuto bonificare molte aree, abbiamo trovato di tutto, sassi, ferri, calcinacci, massi, rifiuti anomali. All’inizio Ama ci supportava, da un po’ non ritira più sfalci ed ingombranti. E’ stata una grandissima fatica, ma ora è più agevole garantire la manutenzione ordinaria, il Verde è esigente, non può aspettare. Il primo parco di cui ci siamo occupati era piccolino, disastrato, era il Giardino Betti, poi ci siamo allargati…”
Con quale periodicità intervenite?
“Da noi c’è sempre qualcuno disponibile, io stesso faccio uno, due tre interventi a settimana”
Come ha reagito il quartiere nei vostri riguardi?
“Noi siamo oramai molto conosciuti, siamo certamente una delle realtà associative più note del quartiere e alla lunga abbiamo creato una certa sensibilità alla cura dei beni comuni. A Via Tamassia, dopo che era stato bonificato il verde limitrofo, alcuni cittadini se lo sono preso in carico e noi li abbiamo aiutati a piantumare sessanta alberi. Noi ci occupiamo direttamente delle aree comuni, la pista ciclabile prima fra tutte e poi il Parco di Torraccia dove abbiamo piantumato 3000 alberi”

Alla pista ciclabile c’è anche il Miglio d’Arte
“Sì, quella pista prima che ce ne prendessimo cura noi era un luogo infrequentabile, erba alta due metri e totale abbandono.. abbiamo iniziato con lo sfalcio e poi ad un certo punto abbiamo iniziato a sognare di decorare la barriera anti rumore.. dopo otto mesi da questa visione prendemmo i contatti con Arte Città e Colori e iniziò l’avventura”
Quanto ci è voluto per ultimare quell’opera di Street Art collettiva?
“Credo circa sei mesi, calcola che si tratta di quasi un chilometro di lunghezza, pochissime opere analoghe sono così estese. Questa realizzazione ci ha dato un grande valore aggiunto, ha reso nota Torraccia, una zona periferica della quale prima non si sentiva parlare. Sul Miglio d’Arte sono usciti molti articoli e servizi, se ne è parlato persino negli USA. Noi di Retake abbiamo dato un grosso contributo con una campagna fondi a copertura delle spese delle vernici, in quella occasione abbiamo scelto di penalizzare altre attività in favore di questa, poi abbiamo presentato il Miglio d’Arte alle Istituzioni e abbiamo richiesto ed ottenuto che realizzassero lì una staccionata. Questo è proprio uno di quei casi che dimostrano che se il cittadino si attiva e fa bene, poi le Istituzioni lo seguono, è difficile dirgli di no. Stessa cosa per Piazza Ambrosini, abbiamo ottenuto che ci sistemassero i marmi e la fontana, un riscontro che ci siamo guadagnati sul campo: l’Istituzione arriva a completamento della Cittadinanza attiva.
Noi per esempio abbiamo ottenuto un’autorizzazione per lo sfalcio continuativo alla pista ciclabile, a Via Tamassia e al Parco di Torraccia e il Dipartimento Ambiente ce lo ha accordato, perché avrebbero dovuto negarcelo? Noi sul pezzo ci stiamo davvero e abbiamo le giuste competenze. Questo discorso è talmente vero che può accadere il contrario, tu come volontario fai talmente tanto e bene che le Istituzioni, che se si trovano in difficoltà, o per inadeguatezza di personale o di budget, vanno ad aiutare altri in maggiore difficoltà perché tanto sanno che tanto tu te la cavi comunque ed egregiamente…”
Lo scotto del successo!
“È la realtà dei fatti, ma noi insistiamo e sappiamo farci rispettare, anche perché è giusto che gli uffici competenti facciano il dovuto”
Di voi colpisce anche molto l’impegno che avete messo nella piantumazione
“Da noi c’era un attivista particolarmente orientato alla piantumazione di alberi e così abbiamo organizzato collette su collette per sostenere questa attività, in occasione di una Festa dell’Albero a novembre piantumammo 50 alberi di medie dimensioni. Poi un giorno Paolo Garisto Donzelli trovò il contatto di una società di intermediazione con aziende volte alla compensazione ambientale: questa opportunità ci ha consentito di lavorare su ampia scala ed aumentare e di molto il numero degli alberi piantati”

Una bellissima storia che faremo raccontare a Paolo. Dimmi piuttosto della storia del roseto
“È un’idea di Pino Corbellini, è storia recente, lui lo ha pensato per commemorare le vittime del Covid. Ci siamo rivolti ad un vivaio che ha piantato le rose al Miglio d’Arte. A breve incontreremo una delegata dell’Assessore al Verde Laura Fiorini e lo inaugureremo. A proposito di alberi abbiamo anche piantumato degli ulivi in una Scuola”
Avete lavorato con le Scuole?
“Presto organizzeremo delle visite guidate rivolte ai ragazzi della scuola media Gandhi per far loro conoscere quanto abbiamo realizzato nel quartiere e per sensibilizzarli alla cura dei beni comuni. Da qualche tempo Lucio Mescrino, nostro nuovo Admin, è diventato Ambasciatore Retake Scuole”
L’impegno che ti richiede Retake mi sembra molto oneroso, perché lo fai?
“Io quando scendo da casa voglio vedere tutto pulito. Quello che mi spinge a non desistere nonostante le tante cose da seguire è un grande senso di responsabilità. Considera che alcuni aspetti organizzativi di un evento li curo io, io sono solo che tiene i rapporti con l’Associazione, gli altri, che vengono e che sono tutti bravissimi, si aspettano però di avere quelle tutele assicurative e legali che gli garantisco attraverso l’Associazione. E allora stringo i denti e talvolta butto giù persino qualche boccone amaro perché non riesco a tollerare che qualcuno possa dirmi:”ma che fai? Abbandoni?” A volte penso che sarebbero da organizzare azioni di sensibilizzazione nel quartiere per farci ancor più conoscere, c’è bisogno di sostegno a tanti livelli”
Voi avete organizzato una bella Festa Retake nel settembre 2019
“È stata la seconda volta che siete venuti a trovarci dopo la visita ufficiale al Miglio d’Arte alla quale prese parte anche la Sindaca nel 2018. In quell’occasione venne la Banda della Polizia, fu una gran bella manifestazione”
Hai preso parte a qualche Retake generale?
“Sono stato a San Paolo e a Ponte Tazio, il grosso impegno che ho sul Verde non mi consente di assentarmi più di tanto”
Le vostre attività sono sostenute localmente a livello di donazioni?
“Per fortuna sì, noi siamo un gruppo di volontari molto accreditato e cittadini e qualche negoziante ci supportano, a quelli più generosi voglio dare visibilità. Questo sostegno mi ha messo nelle condizioni di non chiedere rimborsi a Retake, finché ce la facciamo voglio proseguire in autonomia”
Avresti mai immaginato che vedere le vostre immagini fa pensare ad uno scenario anglosassone?
“Ce l’abbiamo messa tutta!”

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