
D: Come hai conosciuto Retake?
R: Grazie a Facebook vedevo le attività di Retake in città, ne apprezzavo gli intenti, ero incuriosita, tentata di entrare in contatto, ma ero un po’ frenata. Da poco tempo mi ero trasferita a Balduina e per conoscere più velocemente e meglio il quartiere utilizzavo i social. Quando ho visto che c’era un gruppo Retake nel quartiere mi sono detta che alla prima occasione sarei andata. A febbraio del 2017 il gruppo Retake locale organizzò un evento in piazzale delle Medaglie d’Oro. Andai e partecipai. Fu il mio primo retake, ancora non lo sapevo, ma quel luogo sarebbe diventato molto importante per me e per il gruppo.
D: Hai aderito anche ai successivi?
R: Si. Ho partecipato con assiduità anche ai successivi. Soprattutto sono riuscita a prendere parte anche ad altri eventi organizzati nei quartieri limitrofi e a quelli di carattere cittadino. Ho potuto vedere molte persone all’opera, è stato il mio apprendistato, fortificato dalla possibilità di confronto con altri retaker già esperti. Il gruppo locale aveva bisogno di potenziare la sua opera e dopo un anno e mezzo di attivismo accettai l’invito a diventare un admin del gruppo.
D: Ricordi il tuo retake di debutto come admin?
R: Ah, sì. Un battesimo del fuoco indimenticabile. Era il 28 ottobre del 2018. Avevamo deciso di intervenire su una delle tante scalinate che caratterizzano la Balduina. Precisamente su quella che collega via della Balduina a via Filippo Nicolai che era in pessime condizioni. Fu un evento partecipato, gioioso, pienamente riuscito. Coinvolgemmo con successo anche altre associazioni e gruppi di volontariato civile, ricordo Pineto nel Cuore, Comitato Balduina, vennero anche amici del Comitato piazza Don Minzoni, ci hanno dato un aiuto importante i gruppi Retake vicini di Prati e Monte Mario Torrevecchia e vennero anche da altre parti della città. Ma principalmente riuscimmo a coinvolgere molti abitanti della zona. Rimettemmo a nuovo una lunga scalinata e ricevemmo tanta attenzione, solidarietà e consenso. Riuscimmo a suscitare interesse per i nostri temi di decoro urbano, di impegno civico e di partecipazione attiva. Eravamo talmente coinvolgenti che Domenico Iannacone, giornalista della RAI, che passava di là, si unì a noi. Ho una bella foto di lui che ci fotografa mentre siamo all’opera. Lo colpimmo al punto che tempo dopo dedicò a Retake una splendida puntata del suo “Che ci faccio qui”. In quel primo retake c’era in embrione tutto quello che poi via via ho cercato di sviluppare nei successivi; l’attenzione verso luoghi significativi del mio quartiere, fare cartello con altre associazioni e la convivialità tra i partecipanti dopo aver finito il lavoro, un momento di socializzazione tra i volontari che permette di approfondire la conoscenza reciproca e fare gruppo.

D: Come ti sei mossa dopo?
R: Ho individuato pochi posti ad alta visibilità nei quali ritornare ripetutamente. Piazza Giovenale, largo Maccagno e Piazzale delle Medaglie d’Oro o Belsito. Sono spazi che abbiamo in qualche misura adottato e dove, retake dopo retake, vogliamo dare una prova tangibile che un luogo può migliorare, che si può fare, che ha un senso ritornarci perché aumenta la sua accoglienza e si vede la differenza. Oggi Belsito ha cambiato faccia grazie anche al mitico Alessandro Grisley, un altro admin del gruppo, e le persone apprezzano, il messaggio lì è sicuramente arrivato.
D: Ritornare frequentemente nei vostri presìdi è un approccio molto scrupoloso.
R: Abbiamo fatto una scelta precisa, quella di non accontentarci, specialmente quando ci troviamo di fronte a criticità strutturali. Quindi siamo andati oltre la semplice pulizia. Scegliamo di intervenire proprio dove si presentano problematiche di questo ordine e ci adoperiamo con risolutezza perché i soggetti istituzionali facciano la loro parte.
D: Che risposta avete avuto?
R: I successi conseguiti sono certamente ascrivibili alla nostra determinazione e tuttavia vanno anche riconosciuti alle strutture pubbliche con le quali operiamo, AMA, Servizio Giardini SIMU e altre. Senza la loro disponibilità sarebbe assai più difficile. E’ laborioso ma si può fare. Certo bisogna anche intercettare persone ben disposte e ricettive. D’altra parte questo tipo di risultati si conseguono tutti insieme: una rete istituzionale non burocrate e la cittadinanza attiva.

D: Con il Servizio Giardini del Comune di Roma vi troverete a cooperare nuovamente a piazza Giovenale.
R: A piazza Giovenale, grazie al Protocollo del Verde concordato tra Comune di Roma e Retake Roma, collaboriamo con tutti gli enti e soggetti interessati e coinvolti alla riqualificazione dell’area ludica, Servizio Giardini del Comune, Il Dipartimento per il verde, il SIMU, il Municipio XIV ecc. Questo spazio è strategico per la vita del quartiere, per i residenti e per la scuola. Va tutelato. Il processo è iniziato e speriamo di poter fare a breve una bella festa per l’inaugurazione.
D: Il vostro è un lavoro davvero capillare: passate in rassegna strade, scale, marciapiedi, avete un approccio integrato nella presa in cura di un territorio, tenete costantemente conto di accessibilità, agibilità, sicurezza dei luoghi che hanno la vostra attenzione.
R: Siamo soddisfatti quando arriviamo a prenderci cura di un’area a tutto tondo. Poi ci sono dei retake d’urgenza come quello per esempio nel Parco di Proba Petronia, area di competenza dell’ente parchi Roma Natura, dove l’erba era diventata troppo alta e poteva essere rischiosa anche perché in prossimità di un’area ludica. Lì lo sfalcio non era procrastinabile, l’abbiamo fatto e contemporaneamente abbiamo pulito una vasta zona. Anche in quel caso siamo riusciti a far partecipare molti cittadini e volontari di altre associazioni e gruppi oltre il nostro.
D: In che rapporti sei con Roma Natura?
R: Personalmente ottimi. Vorrei potessero essere così per tutta Retake. Si sono detti interessati ad un protocollo d’intesa tra loro e Retake Roma. Dopo l’Intervento al parco di Proba Petronia il presidente di Roma Natura ci ha chiamati per partecipare ad una intervista di RAI 3 circa i problemi del decoro e della manutenzione del verde cittadino.
D: Questa vostra presenza costante è stata notata?
R: Siamo presenti a tutti i tavoli inerenti il nostro territorio. Ci siamo guadagnati una certa credibilità. Questo è utile perché per noi è fondamentale la cura dei rapporti istituzionali e il sodalizio con la rete associativa.

D: Il tuo approccio necessita inevitabilmente di una certa progettualità.
R: Vogliamo alzare l’asticella, perseguire una più alta qualità dei nostri interventi, siamo più esigenti. Il caso di largo Maccagno dà la misura della complessità di intervento cui siamo giunti. Quel sito aveva raggiunto un diffuso livello di degrado. Noi gli abbiamo dedicato due anni e mezzo di lavoro ma serviva che Servizio Giardini e SIMU intervenissero secondo le reciproche competenze. Sono stati sanati muretti, soglie di travertino, pavimenti sconnessi e verranno ripristinate delle panchine. Adesso formalizzeremo un progetto di sistemazione delle aiuole che verrà curato da un architetto del verde e presentato al Municipio XIV e al Servizio Giardini. Dovremo curare anche una raccolta fondi per finanziare il completamento delle aiuole che, per agevolare, saranno divise in lotti e cercheremo di fare in modo che i condomini e gli esercizi commerciali che si affacciano sul parchetto in futuro possano fornire un giardiniere che si occupi della manutenzione ordinaria
D: Tutto questo movimento ha colpito l’attenzione dei cittadini?
R: Enormemente. Abbiamo avuto un’autentica impennata nel numero di iscritti sul gruppo FB. Ma non basta. Abbiamo bisogno di maggiori adesioni concrete, di persone che partecipino, noi siamo di fatto in dieci, affiatati e determinati quanto vuoi, ma comunque pochi rispetto a quanto ci prefiggiamo di fare. Per questo la condivisione con altri gruppi è molto importante. Con i gruppi Retake Prati e Monte Mario, i cugini, come ci definiamo tra noi, ci supportiamo negli eventi più impegnativi e ci giova confrontarci per trasferirci informazioni, contatti, esperienze. Ho molto piacere di condividere questi interventi intergruppi anche perché l’aspetto di maggiore valore che io riconosco a Retake è quello umano, stare insieme è terapeutico.
D: Che cosa diresti in sintesi ad un cittadino scoraggiato dal degrado in una frase?
R: Nessuna buona azione per quanto piccola sarà mai inutile. Basta iniziare. il resto verrà da sé.

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