D: Cristina, quando hai lasciato il Portogallo per trasferirti a Roma?
R: era il 2013, conoscevo già un po’ Roma come turista, poi è diventata la mia Città per amore.

D: e ad un certo punto senti parlare di Retake…
R: sì era l’inizio del 2017 e fu proprio Rebecca a parlarne, facevamo entrambe parte di un gruppo di volontariato con i senza tetto. Mi sono subito incuriosita perché soffrivo molto per la sporcizia diffusa nel mio quartiere. Ho fatto una ricerca in Internet, la proposta mi è sembrata subito valida e mi sono iscritta al gruppo Facebook Borghesiana Finocchio.

D: hai trovato un gruppo vitale ad accoglierti?
R: no, tutt’altro, il gruppo era fermo, l’Admin non aveva voglia di rilanciarlo, sono stata io a farlo, come primo evento ho scelto di pulire il parcheggio della metropolitana, che vedo ogni domenica mentre faccio colazione, tutta quella spazzatura mi dava molto fastidio.
Quando ho poi capito che avrei dovuto sobbarcarmi io tutto l’onere di riavviare Retake ho chiesto aiuto in giro, volevo farcela.

D: come ti sei organizzata?
R: ho cominciato ad imparare passo dopo passo, leggendo le Linee guida e con l’aiuto di Antonietta. Per me è stato anche uno stimolo per apprendere un italiano più formale, dovevo rivolgermi al Municipio e ad Ama, volevo farlo bene, in maniera adeguata.

D: tu non avevi volontari pronti ad affiancarti.
R: solo due, una amica mia e un ragazzo che si era trasferito da poco da Cinecittà Est a Borghesiana e già conosceva Retake, da me i cittadini fanno grande resistenza a partecipare. Per cercare aiuto, mi sono rivolta agli SPRAR locali. volevo unire due obiettivi, quello di intervenire sul territorio e far sentire i ragazzi accolti. Ricordo con particolare emozione quello che è accaduto ad uno di loro, è un episodio che non scorderò mai.. Il proprietario del bar dove andammo a ristorarci dopo l’evento si annotò il nome di alcuni dei ragazzi e all’indomani, avendone riconosciuto uno, lo chiamò con il suo nome. Il ragazzo rimase sconvolto, mi telefonò per dirmi che era la prima volta che uno italiano fuori dal centro di accoglienza si rivolgeva a lui nominandolo, vedendolo… Ecco con Retake accadono cose molto belle sul piano umano e i quattro eventi condivisi con i ragazzi a me hanno dato tanto.

D: in che rapporti sei con i gruppi a Te vicini?
R: ottimi. Nel 2019 ho fatto un po’ da tutor al lancio di Torre Angela e Villa Verde, poi abbiamo continuato a supportarci, c’è una grande unione tra noi. A me piace molto partecipare ai Retake degli altri gruppi, mi hanno dato molte emozioni… Grazie a questi Retake ho conosciuto parti di Roma dove non ero mai stata, una su tutte Garbatella che ho trovato bellissima. Quando partecipo agli eventi degli altri gruppi, o a quelli generali, mi diverto sempre e imparo tante cose, posso stare molto più rilassata, mi godo la leggerezza dell’evento perché non ne ho io la responsabilità diretta.

D: da Te ricordo un grande evento con una scuola.
R: Sì, a gennaio del 2019, durante un evento con i ragazzi di un centro di accoglienza del quartiere, si è avvicinato a noi un ragazzo in divisa. Inizialmente mi sono un po’ spaventata, mi sembrava un Carabiniere… Era un commerciale della Verisure… Ci ha domandato cosa stessimo facendo… Si è iscritto al mio gruppo e ci ha proposto di pulire il piazzale della scuola dei figli, dove era il rappresentante dei genitori nel Consiglio d’istituto.
Il 17 marzo abbiamo fatto l’evento.
Ci siamo ritrovati in gran numero, genitori, maestre, bambini, ragazzi di un centro di accoglienza e persino la Preside, finora è stato l’evento Retake più partecipato a Finocchio.

D: ti senti di definirti una retaker?
R: assolutamente sì, lo sono perché sento di appartenere al Movimento in quanto riconosco di avere dei valori comuni e poi perché mi rendo conto che è cambiato il mio sguardo. Quando cammino, ormai non posso più fare a meno di vedere, ho una specie di deformazione mentale, guardo e subito immagino come tanti dettagli potrebbero essere trasformati, riqualificati, abbelliti e senza eccessivo sforzo.. ragiono con la logica del prima e dopo!
E’ un’esperienza che mi ha in parte cambiata.

D: e a Natale 2020 è arrivato da Te un Retake generale.
R: sì siamo andati al Parco Collina della Pace a Finocchio, ne sono stata molto felice considerata la fatica che faccio ogni volta per trovare persone che collaborino con me!
Mi ha fatto molto piacere perché abbiamo salutato insieme l’arrivo del Natale, aveva anche un sapore di ufficialità e sono venuti in tanti a trovarmi.

D: tu sei molto attenta a quello che si muove anche oltre il tuo territorio.
R: E’vero, per questo mi piace lavorare con altri gruppi e comunque rendermi conto se posso dare una mano. L’altr’anno, durante il lock down di primavera, ho partecipato alla consegna dei pacchi solidali organizzata da Sorte, io ho fatto due consegne a Tor Vergata.

D: che sogni hai per l’immediato futuro?
R: spero tanto di riuscire a prendere in carico un parchetto che è stato riqualificato dal Municipio. Mi sono subito posta il problema di come potesse essere manutenuto nel tempo e con mia sorpresa mi sono sentita rispondere che a questo avremmo dovuto rispondere noi cittadini. Ebbene, il modello che sta portando avanti Sabina Damato a San Paolo a me sembra molto valido. Voglio anche coinvolgere commercianti ed Atac in modo da affidare il parchetto ai ragazzi manutentori che fanno capo a Ridaje.
Trovo meraviglioso quante energie sappia smuovere Retake, trovo che in effetti ci consenta di sognare un po’, sapendo che poi possiamo e dobbiamo passare ai fatti perché molti sogni sono realizzabili, sono alla portata di cittadini volenterosi, E spero nel tempo di poterlo sempre più dimostrare a Borghesiana e Finocchio.