
Cilena, ti osservo da anni, apparentemente silente eppure molto operosa.. Da quanto conosci Retake?
“da un po’ di anni, tramite FB, credo sia stato nel 2013/14.Ho conosciuto poi di persona Paolo DI Pasquale, passando al volo a trovare il gruppo intento a ripulire l’esterno delle Poste a Via Taranto e non potendo rimanere ad aiutarli ho lasciato dei soldi; ho fatto un secondo passaggio lampo per lasciare delle forbici da giardinaggio a Piazza Re di Roma, dove ricordo anche l’operosa Gaia Mens. Poi ho preso parte alla pulizia esterna della scuola elementare di Via Bobbio dove una giovane artista ha ideato un simpatico e colorato murales che, qualche anno dopo, abbiamo dovuto ritoccare perchè in parte scolorito e taggato. In seguito, finalmente in pensione, ho iniziato a partecipare anche io attivamente agli eventi programmati.”
facevi parte del gruppetto “del giovedì”
“sì, era un appuntamento fisso organizzato da Emilio Divizia, Simona Marconi, il giovane Fabio (dispensatore di ottime crostate e ciambelloni fatti da lui) Gianfranco Vergoni, l’attore regista che ha poi scritto una commedia deliziosa prendendo spunto proprio da Retake. Ho partecipato anche a piccoli retake pomeridiani di quartiere con Elena Viscusi e Isabella Ruscigno, accordandoci telefonicamente sulla strada da ripulire; abbiamo cercato anche di creare un gruppo che però non è decollato”
e ben presto sei diventata una presenza fissa del gruppo Appio Tuscolano
“avevo voglia di fare, essere utile in maniera tangibile e ritrovarmi in un gruppo di persone cosi motivate, simpatiche ed interessanti, è stato sempre più piacevole man mano che si consolidava anche l’amicizia tra noi e la collaborazione con altri gruppi Retake. Ilprimo murales al quale ho partecipato è stato quello della scuola De Curtis di Via di Don Bosco. Lì ho conosciuto Alessandra D’Andrea, l’artista che aveva ideato il disegno ed ho subito apprezzato la sua esperienza e le sue capacità creative. Abbiamo iniziato a lavorare gomito a gomito e mentre coloravo casette e alberi, Alfredo Mancia mi ha notato compiaciuto e da quel momento, ogni qualvolta c’era un murales da fare, io ero precettata!”
quindi quel giorno alla De Curtis non eri in apprendistato, sapevi già disegnare?
“come si dice ’il talento naturale’ artistico lo devo a mio Padre, classe 1907 di Ozieri, scultore, pittore, ma soprattutto Maestro mosaicista. Ha lavorato per anni presso lo Studio del Mosaico del Vaticano. Prima della Guerra era in una cooperativa di maestri mosaicisti e i loro lavori sono sparsi per l’Italia, come le decorazioni della piscina interna del Foro Italico, quelli del Museo Pigorini all’Eur, i restauri dei mosaici a S.M.Maggiore, quelli di Ravenna, del Duomo di Orvieto ed anche all’estero. Sua è la Madonna al centro dei due archi di Porta Castello (credo realizzata intorno agli Anni 50) e quella all’angolo di Via delle Fornaci. Finita la Guerra, prima di entrare in Vaticano, Papà ha avuto un approccio lavorativo artistico in Cile che però non lo convinse; tornato a Roma sono nata io …. ed ecco perchè mi chiamo così!
opere importanti! Tu avevi mai occasione di osservarlo mentre lavorava?
“sì. Mio padre lavorava anche a casa e io lo osservavo sempre. La tecnica del mosaico romano con smalti filati è molto complessa, di pazienza e precisione e di tale pregio e costi che non è di non facile commercializzazione. Per questa ragione che mio Padre ha scoraggiato sia me che le mie sorelle dal seguire le sue orme, assicurandoci un’educazione che avesse potuto garantirci indipendenza e sicurezza. Io sono quindi diventata un’autodidatta in campo artistico ed anche a scuola, per concentrarmi meglio, mentre le suore ci spiegavano una lezione, avevo un diario di disegni e appunti sul quale facevo decori, schizzi e caricature di compagne, amici ed insegnanti”

hai frequentato la scuola dalle Suore?
“erano quelle di Maria Bambina al colonnato di San Pietro. Ho iniziato lì le elementari a cinque anni (avevo imparato a scrivere e a leggere con il maestro Manzi e nella scuola pubblica non ti prendevano prima dei sei anni) e lì ho conseguito il Diploma Magistrale per poi laurearmi in Pedagogia. Entrata per concorso al Comune di Roma come Educatrice di Asili nido ho iniziato a lavorare presso due ex OMNI (Opera Nazionale Maternità Infanzia), uno in Via Silveri, dietro San Pietro e l’altro a Ponte Milvio; erano contesti ambientali molto tristi, pareti bianche e disadorne, soffitti alti quattro metri con inevitabile difficoltà ad integrarsi con le educatrici della vecchia guardia, certamente amorevoli, ma con una preparazione professionale ormai del tutto superata. Con le altre ‘fresche leve‘ abbiamo iniziato a dare colore e vivacità con disegni e tappezzerie nuove agli ambienti, ad organizzare feste e creare maschere a Carnevale. Dopo dieci anni sono passata in Amministrazione ….e lì di artistico c’è stato ben poco !! Poi è nata mia figlia Bianca.”
che bel nome! come mai lo avete scelto?
“la scelta è stata concordata in famiglia, volevo un nome semplice, classico e non impegnativo e particolare come il mio”
e perché mai?!
“in ragione di quel nome mi sentivo diversa, oggetto di curiosità da bambina, perché dovevo spiegare ogni volta che mio Padre lo aveva voluto come ricordo di un periodo della sua vita, come ho detto prima. Del resto anche le mie sorelle, escluso Maria Teresa, in omaggio alla mia nonna paterna sarda, hanno nomi legati al periodo storico di nascita: Germana nel 1943 e Romana, del 1945.
tuo Padre ti ha lasciato la tua vena artistica e tu la presti da anni a Retake
“in effetti quando ho incontrato Alessandra D’Andrea alla De Curtis tra noi è nata subito una bella intesa e abbiamo proseguito insieme il progetto per il murale della Scuola Media Bellini, al Parco degli Acquedotti, con un paesaggio in tre sfumature di verde e, sempre con le stesse tonalità di colore, quello alla scuola elementare Don Rua di Don Bosco. Divertente è stato scoprire che lo zelante Servizio Giardini ci aveva potato tutte le fronde degli alberi sopra il muro dove noi avevamo ideato il disegno dei fusti! Per fortuna sono presto ricresciute! Dopo di chè, c’è stato il murale all’Asilo Mondo Fatato dietro la Piazza Don Bosco: un muro immenso che abbiamo decorato con onde musicali, parole, stelle, cuori alberi e civette spiritose. Il giugno scorso, dopo la pausa Covid, su richiesta del Comitato Mura Latine, Alex ed io abbiamo realizzato sul muretto del ponte di Via Siria, il disegno di un paesaggio urbano ideale, tra case strade e tante aree verdi con sfondo di San Pietro, il Tevere e il Colosseo. Un lavoro enorme e sotto un sole implacabile! A settembre poi, si è ripresa l’attività di sistemazione del verde a Piazza Quinto Curzio con il gruppo Appio-Tuscolano ed io ho aiutato Alex ad eseguire il suo fantastico trompe l’oeil sulla cabina dell’ascensore del parcheggio sottostante”
in che senso ti senti una retaker?
“sono molti anni che pulisco per mio conto nella mia zona, molto prima di incontrare Retake. Io vivo nei pressi del Parco della Caffarella dove curo, insieme ad altri amici, l’area cani che da tempo il Comune non può più mantenere. Abbiamo creato un fondo spese per le varie riparazioni di cancelli, recinzione e fontanella, acquistato un tagliaerba e tubi per innaffiare. La cultura del senso civico, del pulito, del rispetto degli altri mi appartiene da sempre. Purtroppo, nonostante tutto, la maggior parte delle persone se ne infischia…. da questo punto di vista è demoralizzante, non colgo alcun miglioramento. Per questo Retake mi dà la carica, mi fa sentire che anche se non siamo la maggioranza, c’è un mondo di persone sensibili come me che hanno voglia di cambiare le cose. Trovo poi che la pandemia ci abbia dato il colpo di grazia, non ne siamo usciti migliori, alcuni comportamenti si sono esacerbati, la gente ha tirato fuori il peggio di sé. Ma non voglio mollare finchè posso. Oltre all’attività di Retake seguo anche e collaboro una volta a settimana con l’Associazione Salvamamme.”

ci sono aspetti della nostra attività che ti hanno lasciata perplessa?
“piu che altro ho provato una grossa delusione e amarezza quando ho visto l’abbandono di zone dove noi avevamo messo tanto impegno e soldi come la fine di tutte le piante che avevamo messo a dimora in occasione della Giornata della Terra a Piazza Ragusa. Lì, purtroppo, il CdQ non ha dato seguito alla necessaria cura e manutenzione. Adesso confidiamo che le cose vadano diversamente per il progetto di riqualificazione di Piazza Don Orione. Ci siamo andati spesso a pulire…. l’ultima volta abbiamo raccolto ben 91 bottiglie!”
avete in cantiere altri murales?
“per il momento non abbiamo richieste”
sembri permeata di romanità, ti senti proprio così?
“io sono orgogliosamente romana, vivo qui da sempre, ma mi piacciono anche le mie origini sarde, amo la terra sarda, la sua cultura, la sua tradizione. Forse anche perchè, secondo uno studio fatto molti anni fa da una psichiatria che lavorava a Beirut – conosciuta tramite una mia amica – il mio essere mancina, che può scrivere come Leonardo Da Vinci all’inverso, può probabilmente risalire alla forte influenza culturale degli arabi insediati anticamente nel territorio di origine della famiglia paterna. Mi affascina questo possibile legame religioso/culturale alla Sardegna”
Sardegna che ha tracciato in Te un solco virtuoso. A Retake ti lega anche il senso del Bello?
“soprattutto, ma anche quello della correttezza e del giusto, dell’essere gentile e piacevole, lo spirito comunitario, il rispetto dell’altro. Le stesse sensazioni che provo quando vado in montagna sulle Dolomiti dove quegli scenari mi commuovono e tutto è curato con amore. Se un posto è pulito è ancora più bello, fa bene all’anima, crea positività. Per questo noi il bello lo perseguiamo ogni giorno e ci fa davvero bene al cuore”.

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