Arianna, sono anni che desideravo entrare in contatto con Te, ci siamo solo incrociate, questa è una bella occasione per raccontarci: la mia sensazione è fondata? E’ un bel pò che sei dentro Retake?

“dal 2014, maggio per l’esattezza. Ero iscritta ad un gruppo di quartiere, io abito al Tuscolano, in realtà è come abitassi in un’altra città, o meglio nella somma di almeno altre tre città, siamo il Municipio più esteso e più densamente abitato di Roma.. comunque nella contingenza, desideravo capire perchè stessero tagliando tutti gli alberi di una strada. Una ragazza nel leggermi notò la mia sensibilità e ha deciso di scrivermi in privato, chiedendomi di avere un contatto diretto tra noi e nel corso di quella nostra telefonata mi parlò di Retake. In realtà io ne avevo già sentito parlare, Roma fa schifo aveva pubblicato un articolo lodevole su un cassonetto decorato da alcuni retaker in collaborazione con l’artista Christina Finley. E allora abbiamo cercato insieme il gruppo Retake del nostro quartiere. Era stato fondato poco prima da Federico Aveni Cirino e contava appena otto, o al massimo dieci iscritti! Io avevo necessità di capirne di più, di ricevere maggiori informazioni e così il 22 giugno mi sono incontrata con Federico, Paolo Di Pasquale, Matteo Correani e altre due ragazze (Valeria e Francesca) per una chiacchierata conoscitiva.”

ci stai raccontando una storia ai suoi albori!

“erano davvero i primissimi passi che quel gruppo faceva. Tra noi ci siamo trovati subito bene, io stavo studiando Storia dell’Arte, avevo interessi comuni a Federico e Paolo, parlavamo la stessa lingua. Alla fine del caffè ci siamo detti: ”facciamo qualcosa!” Ci sentivamo finalmente meno soli, abbiamo iniziato usando il raschietto, ognuno di noi si era portato appresso il suo. Io mi sono sentita prendere da un grande entusiasmo, i primi mesi ci siamo visti regolarmente ogni domenica mattina fino alla pausa estiva, salutandoci ad agosto con una incursione al Centro storico, non ci sembrava corretto rimanere relegati solo al nostro “orticello”, come lo chiamiamo noi, sentivamo fosse opportuno farci vedere in azione anche altrove, l’associazione era giovane e c’era bisogno di fare molto speak up! Ricordo che siamo andati al Pantheon. Dopo l’interruzione agostana abbiamo deciso di avventurarci in una notturna e così è nata la Notte Sbianca, era settembre 2014. A mio avviso, l’evento che ha consacrato definitivamente la nostra associazione. Fu la prima occasione nella quale tutti i gruppi esistenti in quel momento si erano riuniti, un modo per conoscerci, socializzare e contarci. Eravamo proprio tanti. Ne seguì un altro al Colosseo dopo poche settimane, eravamo veramente carichi di energie! In seguito abbiamo deciso di concentrarci sulle stazioni metro del nostro municipio, io organizzai i primi di settembre, rientrati dalle vacanze, un evento alla metro Subaugusta, eravamo oltre la quindicina, un buon risultato. Quel giorno è noto come “la volta in cui abbiamo incastrato Alfredo Mancia” il quale si è pazzamente innamorato di noi e non ha potuto più farne a meno!

Sulla scia del recupero delle stazioni metro, sempre nell’autunno 2014, anno veramente eccezionale per il nostro gruppo, proprio nell’ottica di non restare nel nostro orticello, organizzai un evento congiunto con tutti i gruppi del VII municipio, mi sembra che all’epoca fossero quattro, in un luogo simbolo per eccellenza di degrado, il Terminal Anagnina, un luogo che dovrebbe essere un biglietto da visita per chi arriva a Roma da Sud, in quanto oltre, alla metro A, ospita anche il capolinea dei pullman e quello degli autobus.

A questo evento consolidammo il sodalizio con il nascente gruppo di Cinecittà Est, che noi chiamiamo “dei cuginetti”, capitanato dall’energetico Annibale Caccavale, intorno al quale ci stringemmo per aiutarlo ad avviare definitivamente il bel gruppo che si stava venendo a formare. Questo trend di mutuo soccorso, credo di poter serenamente affermare che sia partito proprio dal VII Municipio, ed è veramente bello averlo diffuso poi in tutti gli altri gruppi.”

raccontaci a grandi linee gli otto anni che si sono succeduti per quello che ti riguarda

“durante i primi anni con Retake ero studentessa e quindi riuscivo a dare il mio contributo più volte a settimana. Poi via via, finita l’Università, gli impegni lavorativi sono aumentati, quindi, oltre a partecipare almeno un paio di volte al mese agli eventi, mi sono impegnata anche in altro modo, intessevo relazioni utili, ricercavo altre associazioni con le quali potesse essere valido cooperare, sono stata anche in diverse Scuole, in Sovrintendenza Capitolina e molto altro…”

in che ambito lavori?

“organizzazione eventi in campo artistico e musicale. Faccio una ricerca indipendente nel campo delle Arti del XXI secolo e faccio docenze come supplente alle Scuole superiori, insegno Storia dell’Arte: lo scambio di idee in campo culturale con i ragazzi è sorprendente ed appagante”

immagino tu abbia seguito Retake Cultura

“mi sono prestata come guida in occasione dell’apertura dell’area archeologica di Porta Maggiore, fu un bellissimo evento, eravamo tantissimi, al punto che abbiamo dovuto organizzare più turni di visita per accogliere le molte persone interessate”

era il Wake up Roma del 2016, in quella occasione presidiammo quattro siti nella stessa mattinata, un sole meraviglioso ad accompagnarci, memorabile

“in quelli anni io stavo alla stretta finale del mio percorso universitario, tuttavia nell’autunno 2014 decisi di fondare il gruppo di San Lorenzo, insieme al mio ragazzo Alessio, che è sanlorenzino. Abbiamo dato vita ad un quattro cinque eventi, il primo fu a Via De Lollis a staccare i manifesti dai muri con altri studenti e alcuni amici di altri gruppi Retake. Non abbiamo avuto grande seguito anche perché erano proprio diversi studenti ad affiggerli, ma ne traemmo comunque grossa soddisfazione, sia pure con grandissima fatica: all’angolo tra il muro del Verano e via Maruccini resuscitò il travertino! Una domenica, con Ama, lavorammo davanti al Cinema Tibur, con qualche difficoltà e con alcune opposizioni da parte di alcuni abitanti o sedicenti tali. L’evento più importante che siamo riusciti ad organizzare in quegli anni a San Lorenzo, ma forse in assoluto per quello che mi riguarda, è stato il restauro del Murale contro il Femminicidio di via dei Sardi, in concerto con la sua autrice, Elisa Caracciolo, con la quale sono andata a raccontarlo anche davanti le telecamere di Buongiorno Regione, negli studi di Saxa Rubra di Rai3.

E’ stato l’evento per me più emozionante, dalla preparazione alla realizzazione. In realtà, dopo il primo, svoltosi nel gennaio 2015, ne abbiamo organizzato, sempre con il prezioso aiuto di Elisa, un altro in occasione della festa della donna nello stesso anno. La cura di quel murale è diventata per il gruppo ormai il simbolo della lotta contro il vandalismo.

A San Lorenzo dopo qualche spiacevole episodio ci siamo fermati per un po’ e limitati a due eventi staccali tutti. A me piaceva comunque il fatto che ci fossimo proprio trovati tra persone affini, ci frequentavamo anche al di fuori dei Retake, io ancora adesso lo faccio con Federico quando riesco ad acchiapparlo, siamo quasi coetanei, ci sentiamo vicini.  Nel gennaio 2017 fece capolino Gabriele, io fui tra i primi con cui entrò in contatto, dopo una chiacchierata insieme davanti ad un caffè, decidemmo di organizzare un incontro con i suoi condomini visto che il suo primo intento era quello di riqualificare il muro esterno del suo palazzo, a quella riunione andò Elena Viscusi”

siamo in tre a rivendicare il merito di avere “cooptato” Gabriele! poco dopo entrò in contatto anche con me e io mi dissi che non potevamo proprio farcelo sfuggire e mi ci sono messa davvero di impegno perché questo non accadesse!

“vero, capimmo subito che era un fuori classe ed io ero felice che potesse prendere in mano le redini del gruppo San Lorenzo, come ho detto prima, dopo aver finito l’Università mi rimaneva difficile recarmi nel quartiere spesso, non abito esattamente nelle vicinanze, la gestione stava diventando complessa, tra l’altro io sono a mia volta Admin del gruppo Tuscolano dal 2014, Federico decise subito che fosse opportuno distribuirci le responsabilità”

da qualche tempo sei entrata a far parte dell’Ufficio Stampa

“ho preso questo impegno e voglio onorarlo con serietà, noi siamo la voce dell’Associazione, i comunicati Stampa hanno ufficialità, sono firmati dall’Associazione, si tratta di una realtà per la quale bisogna restare a disposizione il più possibile, sempre nel rispetto degli impegni personali ovviamente. E Antonella è a capo dell’ufficio, gestisce i rapporti con la Stampa, affida a me e Pasqua Martino degli incarichi, abbiamo una nostra chat, talvolta facciamo delle call tra noi. Un comunicato necessita di approfondimenti, dobbiamo capire bene la natura di un evento, di un argomento x, dobbiamo studiare per farlo nostro, poi vanno tenute in considerazione le altre associazioni e/o sponsor che eventualmente partecipano, il testo passa varie revisioni, a volte i dettagli vengono definiti a ridosso, non è così facile programmare il nostro lavoro, ma dobbiamo stare sul pezzo. Nel mio background ho fatto un corso come addetto Stampa, è per questo che mi sono resa disponibile ad aiutare l’associazione e sono contenta di dare il mio apporto”

osservi gli sviluppi di Retake da anni: che sensazioni provi rispetto a quelli degli esordi?

“per arrivare preparata a questa intervista sono andata a guardare l’archivio fotografico dedicato agli eventi retake, per rinfrescare la memoria… sono tantissimi, dai primi in strada, al primo incontro al VII municipio con Francesco Laddaga che ci coinvolse subito in alcuni progetti culturali, poi la scuola Don Rua, la De Curtis con i Pittori Anonimi del Trullo, sempre con loro i Murales a Piazza Re di Roma, le fermate della metro Numidio Quadrato, Ponte Lungo… il liceo Russell, l’Augusto! Le passeggiate Retake sulla Tuscolana e sull’Appia. Le Poste di Via Taranto. Gli eventi con i boyscout, la nascita del gruppo Parco degli Acquedotti, l’urbanismo tattico di Piazza Quinto Curzio… veramente troppe cose, troppe. Non ultima, l’essere diventata ufficialmente una socia dell’Associazione. Negli anni abbiamo fatto un ottimo Speak up, siamo riusciti a contattare il desiderio latente di molte persone a fare qualcosa di concreto, li abbiamo indotti a scendere per strada (Wake up!). Il solo dato che osservo che quando un gruppo è più piccolo, come era agli inizi, si riesce a gestirlo meglio, ci si conosce praticamente tutti. Io non ho alcun rimpianto dei nostri esordi, sono felice di quanto siamo cresciuti. All’inizio eravamo tutti convinti che non dovessimo solo occuparci del nostro orticello, adesso, che i gruppi di tutte le zone sono ben avviati, io penso che sia giunto il momento di concentrarsi sulla propria realtà. Ci abbiamo messo anni e anni prima di prenderci cura delle nostre strade, eravamo decisamente più chiamati a propagare questo modello civico, la portata della nostra rivoluzione gentile. Penso che il nostro entusiasmo iniziale sia stato molto contagioso, nel tempo ci siamo evoluti, il nostro impegno si nutre anche di una rafforzata interlocuzione con le Istituzioni”

proprio Te, insieme a Paolo Di Pasquale, hai tentato quella con la Sovrintendenza

“Alfredo Mancia ha corteggiato e sollecitato la Sovrintendenza su Twitter, poi Paolo ed io siamo andati in missione speciale direttamente a piazza Lovatelli.

Un flashback: finita l’Università ho approfittato di un Bando del Servizio Civile indetto per il Giubileo straordinario 2016 e sono stata impegnata per un anno tutti i giorni prestando servizio presso la Sovrintendenza. Avendo frequentato quella realtà per un anno, mi sono sentita sicura nell’andare ad aprire un tavolo di dialogo con il Sovrintendente e il suo staff. Abbiamo ottenuto ascolto ed interesse nei confronti delle nostre proposte. Dopo il cambio di direzione in Sovrintendenza e il periodo di fermo mondiale, siamo pronti a ripartire da dove eravamo rimasti, con ancora più carica”

che ne pensi della recente istituzione del COAC?

“conosco quasi tutti i membri che lo compongono, trovo sia un passaggio importante, avremo su quel fronte un ufficio di riferimento dedicato di grande qualità”

dicevi del tuo impegno in Retake Scuole

“trovo quel format fondamentale, è un vero e proprio investimento verso le giovani generazioni, io mi sono prestata a presentare Retake ai bambini e ragazzi varie volte, è sorprendente il modo in cui i bambini reagiscono, sono sensibili ai temi ecologici in maniera del tutto naturale, è nel tempo che le cose peggiorano, molto è responsabilità degli adulti..”

hai un tuo sogno nel cassetto rispetto a Retake?

“vorrei promuovere un workshop portando gli artisti nelle scuole. Mi piacerebbe usassero con i bambini vernici ecologiche ed anti pollution e che gli mostrassero il   processo creativo che c’è dietro la realizzazione di un’opera d’arte, una giornata trascorsa insieme per creare qualcosa insieme, magari prendendo lo spunto tematico offerto dai bambini e dai ragazzi”

non lasciar cadere questa idea, è molto bella!

“io sono un’apetta, prima o poi lo farò. Grazie per questa bella chiacchierata Daria, la prossima la facciamo davanti ad una granita di caffè con panna!”