
Alessandro, tu sei piuttosto conosciuto e certamente molto amato, eppure sei arrivato da poco in Retake Roma
“Si, prima di incontrare Retake Roma, avevo iniziato a scendere in strada in solitaria, soffrivo dello stato di degrado in cui versava la pista ciclabile da Monte Mario a Monte Ciocci, andavo a ripulirla in bici. Ricordo in particolare alcune paline vandalizzate, quelle dedicate alle Donne dell’Assemblea Costituente, mi sembrava davvero oltraggioso che fossero in quello stato; poi, sempre in proprio, ho ripulito la targa toponomastica della mia strada, insomma, provavo disagio per il degrado che mi circondava e agivo per mio conto, non tollerando di soccombere. Poi, una mattina, ho incontrato un gruppo di Retaker che lavoravano alla Stazione Balduina, tratto ciclabile, e mi sono immediatamente unito a loro iniziando a lavorare. A fine giornata mi sono detto: Ecco, ora non sono più solo.”
La tua adesione è stata quindi immediata?
“Non ci ho pensato due volte, avevo trovato la soluzione per me, io sono un tipo molto concreto, operativo, uno alla ”prendo e parto” e soprattutto ho avvertito immediatamente di aver trovato persone a me simili. Così ho iniziato a dare una mano al mio Gruppo di quartiere e a girare per altri Gruppi.”
Volevi conoscere altri Retaker?
“Quello sicuro e anche conoscere Roma da un altro punto di vista. Le conoscenze che ho fatto nel tempo mi hanno molto appagato, ho incontrato molte persone, molto diverse tra loro e tutte di gran cuore, animate dal mio stesso spirito del curare la propria Città e i beni comuni, insomma ho visto applicato il principio di “Sussidiarietà orizzontale” che fino ad allora avevo solo studiato sui libri di Diritto Amministrativo all’Università.”

Tu hai preso parte a diversi Retake generali.
“Si e con grande divertimento. Appena entrato, nel Marzo 2019, sono andato a Piazza Ragusa in occasione di Bella, Roma e lì ho ripulito la stele commemorativa di “Cavallo pazzo” un Capo tribù indiano. E’ stata la prima di una decina di targhe di cui mi sono preso cura nel tempo; mi ritengo abbastanza preciso, quando mi ci metto non mollo l’osso. Poi, a seguire, ho partecipato a vari eventi Cifabella (Piazza Re Di Roma, Mercato Corinto San Paolo) all’evento Ater a Primavalle (dove ho conosciuto Maria Stella Giuliani una vera combattente e storica Retaker di Monte Mario) al World Clean up day ad Ostia, a tre quattro interventi di Magnifica, San Lorenzo e al grande evento alla Metro San Paolo nel Gennaio 2020, tutte occasioni molto emozionanti e di grande soddisfazione dove il nostro agire collettivo fa davvero la differenza. Quasi subito, su proposta di Cristina Giosia Bernardi, fondatrice e colonna portante del Gruppo, a settembre 2019 sono diventato co Admin di Retake Roma Balduina, una carriera folgorante!”
Tu sei tra i retaker più sensibili al progetto della Via Francigena.
“Sì, senza dubbio, anche se il merito e il timone del progetto è nelle mani di Daniela De Lena e del Gruppo Retake Roma La Storta. Io ho fatto la sua conoscenza a Settembre 2019 quando hanno iniziato a curare la fontanella su Via Cassia, angolo Via dell’Isola Farnese. Proprio lì ci è sembrato che avesse del tutto senso concepire l’ultimo tratto di quel Cammino da La Storta a San Pietro, percorso dai pellegrini provenienti dall’Europa, come qualcosa che tutti i Gruppi Retake di Roma Nord (La Storta, La Giustiniana, Tomba di Nerone, Ottavia, Monte Mario/Torrevecchia, Balduina e Prati) dovessero curare collettivamente, ognuno per il suo tratto, ma uniti in unico Progetto, per non lasciarlo nell’abbandono e nella sciatteria. Non è semplice, ma ci stiamo provando. Quello che di bello sta accadendo tra noi è la collaborazione tra Gruppi, abbiamo creato una gran rete solidale e ci sosteniamo nei reciproci Retake di quartiere.”
Quale è il motivo della tua affezione alla Via Francigena?
“Mi piace perché anni fa ho percorso a piedi metà del Cammino di Santiago (350 km circa) ed ho molto apprezzato la bellezza ed il decoro nelle varie tappe, uno scenario incredibile man mano che mi avvicinavo alla Cattedrale, in netto contrasto con l’abbandono ed il degrado delle nostre, nonostante siamo prossimi alla Basilica di San Pietro. Questo è per me inaccettabile! Ho fatto anche il volontario presso lo Spedale della Provvidenza tenuto dalla Confraternita di San Giacomo a Trastevere, e lì ho raccolto molte impressioni fortemente negative dei pellegrini che accoglievamo, proprio sull’ultimo tratto. Ecco perché quando abbiamo risistemato il “Nasone” a La Storta, intervento di restauro completato dal XV Municipio, per me è stata una gioia, mi è sembrato di aver imboccato la strada giusta, anche nel rapporto con le Istituzioni.”

In quale occasione hai portato il tuo primo medaglione in legno pirografato ?
“Era il 1 dicembre 2019 e insieme a Daniela ed altri retaker abbiamo accolto l’atleta paraolimpico Andrea Devicenzi che passava di lì, per raggiungere San Pietro. Avevo già provato a disegnare il pellegrino quando Alessandra Finiti, del Gruppo La Storta, mi suggerì di usare il pirografo e allora lo omaggiammo simbolicamente con quello.
Avresti mai immaginato quanti altri medaglioni avesti realizzato?!
“La prima consegna ai gruppi fu in occasione dell’inaugurazione del Progetto Retake Roma per la Via Francigena il 15 dicembre 2019, ma lì mi limitai ai soli setti gruppi R.R. attraversati dal cammino. E’ stato il periodo di lockdown ad ispirarmi ad andare oltre, così, copiando dalle foto degli eventi più rappresentativi postate, ho fatto una medaglia per tutti i Gruppi Retake di Roma.”
La consegna ufficiale ai Gruppi in plenaria è stata in occasione del Decennale di Retake al Parco degli Acquedotti a settembre 2020.
“Si, in quella circostanza ne ho consegnati alcuni anche ai NAD e ai Carabinieri, Istituzioni che collaborano strettamente con noi. Di recente, ne ho prodotto uno in memoria di Averardo un retaker di Cinettà Est recentemente scomparso. Poi mi sono spinto anche a riprodurre su tavoletta, la piazza di Belsito con sullo sfondo i palazzi dell’Architetto Luccichenti, che è il mio luogo del cuore. Ora il disegno fa bella mostra nell’area verde che ho adottato personalmente.”
Beh, lì hai dato vita ad una trasformazione notevole!
“L’aiuola di cui mi sono preso carico, un tempo ridotta a discarica, oggi viene rispettata da tutti. Le bottiglie ed i rifiuti lasciati lì, dopo i bivacchi, non ci sono più e la pulizia è molto più agevole. Mi sono deciso ad adottare l’area come semplice cittadino e la circondo di cure. Devo dire che è un grosso impegno, ma la riconoscenza dei commercianti e di chi abita lì, mi ripaga ampiamente delle fatiche. Di fatto è quello che tutti dovrebbero fare nel proprio piccolo, solo la cura rappresenta una deterrenza al sopruso e alla violazione. Il cittadino passivo che si nasconde dietro a: “Ma io pago le tasse!” e quindi pretendo non ha più ragion di essere. Io sono riuscito a far cambiare alcuni comportamenti dei giovani con il sorriso e l’educazione, non con lo scontro, forse questa battaglia è vinta.”
E quale altra vorresti vincere?
“Sogno di riportare il tratto della ciclabile da Monte Mario a Balduina ai livelli in cui si trovava nel 2014 quando fu inaugurata, prati verdi, vasi pieni di fiori, chiusura notturna e vigilanza volontaria, mentre ora evito di andarci e mi fa quasi fatica parlarne…”
Perché non sognare che possa cambiare? In fondo il retaker è un sognatore già pronto a partire
“Infatti, io non dispero e mi attivo!”

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