Taranto, una Città troppo spesso citata solo al negativo, eppure ricca di energie costruttive, certamente molto amata dai suoi cittadini, città dolente e bellissima. Nel settembre del 2017 cinque donne, allora buone conoscenti tra loro, insorgono per iniziare a mettere un freno al dilagante degrado.
D: che ricordi di quel debutto Alessandra?
R: io uscivo da un impegno di natura politica, il candidato Sindaco al quale ero legata non aveva superato la tornata elettorale e in me era vivo il desiderio di adoperarmi per i Beni comuni, con un approccio apartitico, sentivo l’urgenza del fare
D: come vi siete organizzate?
R: il nostro primo evento fu promosso sotto il nome di “Operazione Taranto da pulire”, scegliemmo un luogo di alta visibilità, la piazza Maria Immacolata nel Borgo Umbertino.
Ci fu un grande seguito, l’iniziativa fu molto apprezzata, ne uscimmo incoraggiate.
Di lì a poco, mi sembra sia stato un consigliere comunale, ci informò di un Movimento di volontari a Bari che promuovevano mobilitazioni similari, fu il primo contatto con Retake e lo avemmo con Fabrizio Milone, ottimo tutor. Poi abbiamo avuto uno scambio anche con Rebecca Spitzmiller e il quadro ci fu chiaro, i nostri intenti erano del tutto similari a Retake e decidemmo di farne parte.
D: perché questa scelta?
R: fondamentalmente sentivamo che quel contesto più ampio ci faceva sentire maggiormente protette e licetate nell’azione, in molti tradivano forte perplessità rispetto alle nostre intenzioni ed azioni, quando non avevano un tacito giudizio svalutante…

D: quindi avanti tutta?!
R: sì, eravamo molto motivate, al punto che pur essendo debuttanti scegliemmo di organizzare un secondo evento veramente portentoso. Avevamo sentito parlare di una pratica di movimento corporeo, simile al jogging, e ad impatto ecologico che stava furoreggiando in Svezia, il Plogging, una camminata con raccolta di rifiuti. Considerata l’ampia consuetudine podistica della nostra Città e il desiderio di smuovere l’attenzione di molti cittadini ci siamo organizzate in pompa magna, coinvolgendo l’Amministrazione, gli esercenti, gli sportivi, vari sponsor. E’stata davvero una grande festa cittadina, ne ho un ricordo bellissimo, l’adesione fu nell’ordine di circa 200 persone, parteciparono tutte le associazioni podistiche della Città, il 25 aprile 2018 fu davvero radioso. Un’altra soddisfazione fu la risposta della rete nazionale di Retake, l’idea piacque molto e oramai questo format appartiene a tutte le città italiane, eravamo appena partite ed eravamo già riusciti a far parlare di Taranto positivamente e a farci ascoltare da realtà più veterane!
D: Cosa accadde dopo?
R: abbiamo avuto bisogno di una pausa di riflessione, è stato necessario riorganizzarci al nostro interno, abbiamo compreso che a livello di Direttivo dovevamo trovare una coesione forte ed autentica e così siamo rimaste in tre, le stesse che hanno continuato a marciare insieme negli anni. Delle mie compagne di avventura potrei dire tantissimo di lusinghiero ed affettivo, mi limito a sottolineare che senza la precisione di Annalisa Rizzo e la dolcezza di Titti Lenoci certamente non avremmo avuto la stessa carica e avremmo fatto meno strada.
Un evento al quale ci siamo successivamente dedicate è stato nell’ambito della manifestazione Isola alla Città vecchia. Nel corso del mese di luglio ci siamo rivolte a molti cittadini promuovendo comportamenti civici rispettosi della nostra comune città, questo è un aspetto in linea con la mission di Retake. Nel frattempo io mi stavo chiedendo se non fosse opportuno strutturarsi sotto il profilo giuridico legale…

D: quando siete diventati Associazione?
R: ad ottobre 2018. Da quel momento in poi si è fatta sempre più chiara in me la connotazione sociale che volevo che le nostre azioni rivestissero il più possibile. Volevamo far sì che i nostri comportamenti diventassero di esempio per la Cittadinanza.
Ci siamo quindi dedicate a Retake semplici di natura dimostrativa, come a voler indicare l’accessibilità di alcune azioni civiche, possibili per tutti.
Contestualmente abbiamo incominciato a curare i rapporti con l’Amministrazione, in primis con l’assessorato all’Ambiente e con l’AMIU, il suo Presidente, Giampiero Mancarelli, ci è molto vicino, possiamo confidare nel suo appoggio nei nostri eventi.
D: avete poi portato avanti un progetto con un carcere
R: sì, nel 2019 abbiamo stretto un accordo di partenariato con la Casa circondariale Carmelo Magli, diretta dalla Dott.ssa Baldassari, donna di grande sensibilità. Di fatto Retake si è impegnata a coinvolgere nei propri eventi i detenuti a fine pena, o meritevoli per buona condotta. Sono accadute cose molto belle, non si è più sentita alcuna distinzione tra noi mentre lavoravamo e diversi detenuti hanno potuto godere della presenza delle loro famiglie che hanno partecipato a loro volta. I detenuti hanno lavorato di gran lena, uno di loro, giardiniere, ci ha dato una grossa mano nella manutenzione del Verde, è stato un progetto di pieno successo.
Sull’onda di questa esperienza ne abbiamo vissuta un’altra similare. A seguito di un accordo con l’Ufficio Servizi Sociali Minorenni, ci sono stati assegnati minori che hanno commesso piccoli reati per i quali si prevede la sospensione del procedimento penale e l’assegnazione “messa alla prova”, ovvero lo svolgimento di alcune attività obbligatorie che siano di pubblica utilità. Abbiamo avuto alcuni ragazzi che si sono integrati benissimo e il rapporto tra noi è ancora vivo.

R: tu sei un’insegnante e quindi ti sei sicuramente impegnata in Retale Scuole
D: ovviamente, mi sono sentita chiamata ad operare in una dimensione a me così familiare. Nelle scuole abbiamo tenuto lezioni di educazione civica cooperando con le insegnanti. Ma con i bambini abbiamo lavorato anche nel luglio del 2019 creando un laboratorio di recycling e costruendo insieme un Presepe.
D: a luglio 2020 avete partecipato ad un evento Cifabella.
R: sì abbiamo scelto la Piazzetta San Martino, un luogo ad altissimo disagio sociale. E’ stato interessante notare come dalla diffidenza iniziale della popolazione si sia passati alla voglia di partecipare.
La nostra vocazione al sociale è stata colta da una scuola di Formazione con cui abbiamo stretto un accordo per dar vita ad un Laboratorio di inclusione sociale e Cittadinanza attiva.
D: siete tornati ad interfacciarvi con il mondo sportivo in un progetto condiviso con la squadra di basket locale.
R: la CUS Jonico ci ha ripetutamente ospitato nel corso delle sue partite concedendoci lo spazio dell’intervallo per poter rivolgere messaggi di natura civica agli spettatori.
D: negli anni la vostra credibilità è aumentata.
R: non c’è dubbio. Ne è una riprova il Dossier Taranto Capitale della Cultura che ci ha visto presenti tra i soggetti che avrebbero dovuto lavorare per tenere alto questo riconoscimento e che in parte lo faranno comunque perché il Sindaco intende realizzare diversi progetti inclusi nel Dossier.

D: avete seminato tanta Bellezza.
R: Noi siamo Seminatori di Bellezza e molto fieri di questa nostra denominazione originale della quale abbiamo fregiato anche le nostre pettorine!
D: Retake ci consente di valorizzare passioni e talenti personali.
R: senza dubbio! Sono felicissima di aver partecipato al Bando Orizzonti solidali che contempla azioni di pulizia in alcune piazzette del Centro storico e poi vedrà i bambini recitare piccoli scenette teatrali, il mio amore per il Teatro ne sarà lusingato, quanta armonia possibile in quello che facciamo…
D: seguendovi date l’impressione di un gruppo affiatato.
R: assolutamente sì! C’è un bellissimo legame tra noi e stima. Fammeli nominare tutti perché ognuno di loro è importante: Anna Rita e ancora un’altra Anna Rita, Betty, Benedetta, Grazia, Maria Pia, Vincenzo, Pasquale, Valeria, Tommaso: grazie! E infinitamente ad Annalisa e Titti.